CoP28: lanciato il Global Cooling Pledge

Il Global Cooling Pledge è stato lanciato ieri alla Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (CoP28) a Dubai, portando l’attenzione sugli impatti climatici del settore del raffreddamento.

Il raffreddamento sostenibile è uno strumento chiave sia per la mitigazione del clima (riduzione delle emissioni derivanti dall’uso dell’energia e dei gas serra refrigeranti) sia per l’adattamento al clima (aumento dell’accesso al raffreddamento in un mondo che si sta riscaldando).

Riconoscendo che l’azione sul raffreddamento sostenibile può evitare 78 miliardi di tonnellate di CO2eq entro il 2050, 63 Paesi hanno aderito al Global Climate Pledge, impegnandosi a ridurre le emissioni legate al raffreddamento in tutti i settori di almeno il 68% rispetto ai livelli del 2022 entro il 2050, con misure specifiche per affrontare i refrigeranti ad alto potenziale di riscaldamento globale, tra cui la ratifica dell’Emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal entro il 2024 e il sostegno alle azioni precedenti per ridurre le emissioni di idrofluorocarburi (HFC) attraverso il Fondo Multilaterale del Protocollo di Montreal.

Clare Perry, responsabile della campagna sul clima della ong EIA (Environmental Investigation Agency UK, ha dichiarato: «Il raffreddamento sostenibile è fondamentale per la mitigazione del clima, l’adattamento e gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Un’azione coordinata e ambiziosa a livello globale per raggiungere il raffreddamento sostenibile è attesa da tempo e l’impegno per il raffreddamento globale è molto gradito – ma ci aspettiamo una struttura di governance solida e trasparente per garantire la responsabilità e l’attuazione tempestiva e ci aspettiamo che l’impegno venga rafforzato nel tempo. Altrimenti, sono solo promesse vuote».

Avipsa Mahapatra, direttore della campagna sul clima della EIA negli Stati Uniti, ha dichiarato: «Questo impegno è un riconoscimento dell’importanza del contributo del settore della refrigerazione al cambiamento climatico e dell’indiscutibile necessità di eliminare gradualmente gli HFC, soprattutto nel momento in cui cerchiamo di migliorare l’accesso alla refrigerazione in un mondo che si sta riscaldando».

«La buona notizia è che le istituzioni, i meccanismi e l’esperienza già consolidati del Protocollo di Montreal possono essere sfruttati per accelerare la mitigazione delle emissioni. Considerando che sono passati sette anni dall’Emendamento di Kigali, i Paesi e le aziende devono ora andare oltre le parole e garantire un raffreddamento veramente sostenibile».

I firmatari si impegnano inoltre ad aumentare collettivamente l’efficienza media globale delle nuove apparecchiature di condizionamento dell’aria del 50% entro il 2030.

Le questioni relative al raffreddamento avranno un posto di rilievo alla conferenza sul clima, che proseguirà fino al 12 dicembre. L’EIA ospiterà tre eventi collaterali sul raffreddamento alla CoP28.