Il Gruppo tedesco “COOLEKTIV” ha indirizzato una lettera aperta alla Commissione europea, affrontando il problema dell’immissione illegale sul mercato di taluni refrigeranti. Secondo quanto afferma il Gruppo questa immissione è possibile anche perché vi sono pochi o inadeguati controlli alle frontiere. Secondo i dati riportati nella lettera, nel 2018 sarebbero state circa 22,5 milioni le tonnellate di equivalenti di CO2 illegalmente importate nell’UE. Questa cifra corrisponde, per inciso, al 20% delle quote annualmente consentite. I refrigeranti principalmente interessati da questo traffico sono, ça va sans dire, R-134a, R-404A e R-410A.
Da un punto di vista politico, questo problema rappresenta un grave pericolo, soprattutto perché implica la credibilità di tutte le istituzioni e le società coinvolte nell’attuazione del regolamento sugli F-gas. Le quantità non conformi di gas fluorurati a effetto serra sono contrarie agli obiettivi della riduzione. Una delle preoccupazioni è il prossimo passo di riduzione il 1° gennaio 2021.
La lettera continua indicando i potenziali pericoli dell’uso di prodotti illegali, al di là del loro impatto ambientale. È infatti da temere che essi siano anche contaminati e quindi abbiano un alto potenziale di pericolo per gli utenti. Anche in passato si sono verificati gravi incidenti a causa di miscele non consentite e dichiarazioni errate. Per quanto riguarda l’ottimizzazione energetica delle attrezzature, è stato compiuto uno sforzo economico elevato per raggiungere gli obiettivi europei.
L’uso di refrigeranti che non rientrano nelle specifiche può avere un impatto negativo sul funzionamento dell’apparecchiatura, con conseguente maggiore consumo di energia. L’utilizzo in ricarica di tali refrigeranti sugli impianti ha effetti ancora imprevedibili oggi. Non si possono escludere incidenti che causano danni materiali e lesioni personali. Inoltre, i refrigeranti che non sono conformi alle specifiche, non possono più essere rigenerati, il che significa che viene meno un altro aspetto importante per il raggiungimento degli obiettivi in relazione al regolamento sui gas fluorurati.
I problemi elencati sono aggravato dalla vendita di gas fluorurati a effetto serra in contenitori usa e getta. Va notato che i contenitori usa e getta sono stati banditi dal 2007 in tutta Europa. Gli utenti sono apparentemente inconsapevoli del rischio potenziale che consegue all’uso.
Il Gruppo Coolektiv sollecita la Commissione a trovare una soluzione a questo problema, offrendosi come partner di discussione per la messa a punto di una strategia per arginare questo problema. Il Gruppo nasce dall’incontro di associazioni e aziende private, quali end user, distributori e produttori di refrigeranti, OEM. Ne fanno parte Asercom, BiV, Chemours, Frigoteam, Honeywell, REWE, Schrezenmaier e Westfalen.
Recentemente alcune associazioni tedesche, tra cui anche BiV e VDKF, avevano fatto appello ai propria associati invitandoli denunciare ogni “situazione sospetta” nell’utilizzo dei refrigeranti.
Sulla importanza di controlli più adeguati e di una collaborazione tra frontiera e Commissione avevamo pubblicato una intervista con Davide Palumbo, General Manager Operations, Mitsubishi Heavy Industries Air Conditioning Europe LTD (MHIAE).