Phase down: i “compiti” del retail

Figura 1 (cliccare per ingrandire)
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Il settore europeo del freddo, in termini di MT di CO2 equivalenti nell’anno 2015 (l’anno di riferimento per il regolamento F gas) è suddiviso come in figura 1. L’area della refrigerazione commerciale risulta essere quella con il maggior quantitativo di MT CO2 per tre motivi essenzialmente: il tipo di refrigerante usato (molto spesso R404A ad altissimo GWP), la quantità di refrigerante utilizzato e l’alto livello di perdite (in alcuni casi 15% annuo è oggi ancora realtà). È chiaro dunque che esso sarà anche uno dei settori maggiormente impattati dal phase down. Nella presentazione tenuta al congresso dal titolo “F-gas ed ecodesign: l’impatto delle legislazioni europee sull’industria italiana“ di cui abbiamo parlato QUI, Ray Gluckman, consulente britannico ha indicato anche quali sarebbero le aspettative di riduzione per questo settore, per poter rimanere in linea con la tabella di marcia del phase down, cosi come prevista dal regolamento F gas. La refrigerazione commerciale dovrebbe attuare riduzioni nelle emissioni di equivalenti di Cow da refrigeranti del 47% al 2018 e arrivare al 51% nel 2021. Uno sforzo molto grosso che il settore può affrontare solo se:

  • Elimina sin da ora l’R404A come opzione per sistemi e impianti nuovi;
  • Rivolge sin da ora le proprie scelte verso impianti con refrigeranti a basso GWP, a bassa carica e basse perdite;
  • Opera un retrofit degli impianti esistenti con refrigeranti a basso GWP

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