Propano in cantina? Perchè no!

Vigneti di Borgogna

La cooperativa vinicola “La cave d’Azé” del Mâconnais, una regione della Borgogna, in Francia, ha dovuto modernizzare le attrezzature esistenti, tra cui una vecchia macchina per il raffreddamento che funzionava ancora a R22. Come sostituto dell’R22 è stato scelto il propano (R-290) che con il suo GWP di 3 è stato selezionato per la prima volta in Francia per una applicazione di questo tipo. “Abbiamo orientato le nostre scelte su una soluzione innovativa e cioè il propano, che ci ha permesso di distinguerci dalla concorrenza” spiega Christian Croso, direttore dell’Azienda Fidec Thermic che ha partecipato al progetto.

La particolarità nel settore vinicolo è che l‘impianto di raffreddamento viene utilizzato per lo più otto settimane all’anno. Viene tenuto fermo in l’inverno, per poi essere riavviato in primavera per motivi di manutenzione. Il fatto di fermarlo per un lungo periodo determina il rischio di perdite di olio. L’ammoniaca, che è per altro un buon liquido refrigerante, è però inappropriata per questo tipo di installazione perché può portare a perdite di fluidi a livello dei giunti rotanti die compressori aperti” ha aggiunto. “Nella nostra installazione di propano, i compressori sono semi-ermetici, la manutenzione è molto meno costosa e il propano ha buone prestazioni termodinamiche”.

Il refrigeratore a propano installato in questa cantina ha una capacita’ di 650 kW e raffredda acqua a una temperatura di 5-20°C. Serve per controllare la temperatura del vino durante la fermentazione. L’acqua e’ trasportata tramite tubi di acciaio inox che sono immersi nei tini di vinificazione. Il dispositivo viene anche utilizzato per conservare i vini a fine vinificazione.

Maggiori informazioni  (in francese): QUI