Cresce il mercato nero degli ODS

Lungi dall’essere eliminata, la minaccia del mercato nero di sostanze dannose per l’ozono – anche indicate come ODS – si scopre essere più diffusa che mai. Un documento di recente pubblicato dalla ONG internazionale EIA – Environmental Investigation Agency – cerca di fare luce sulla dimensione di questo fenomeno, tramite l’analisi di dati di mercato, di emissioni, di scambi commerciali. Tramite queste analisi si evidenziano ad esempio numerose divergenze tra le esportazioni di HCFC-22 segnalate dalla Cina e quelle invece segnalate dai paesi importatori. Fionnuala Walravens, attivista senior presso EIA afferma: „Ci sono diverse possibili spiegazioni a questo ma EIA teme che in alcune esportazioni di HCFC-22 dalla Cina vi siano delle dichiarazioni errate“. I recenti sequestri sembrano confermare questa idea: ultimamente infatti molti refrigeranti dichiarati come R134a si sono rivelati poi essere ODS. Oltre a porre sotto i riflettori un problema non secondario dels ettroe della refrigerazione, che annulla in parte gli sforzi della comunità internazionale, questo studio sottolinea anche l’allarmante alta concentrazione atmosferiche di tetracloruro di carbonio (CTC), un ODS altamente tossico il cui utilizzo è stato vietato nel 2010. Un suo uso per mantenimento e servizio è ancora permesso anche dal protocollo di Montreal, ma i rapporti scientifici indicano che le emissioni osservate sono 40 volte superiori di quanto ci si aspetterebbe dall’ uso delle quantità’ riportate.

LO STUDIO DELLA EIA