GreenFreeze: trent’anni di HC, un successo e ancora tante lezioni da impartire

Il 15 marzo 1993 dalla catena di montaggio della azienda della Germania dell’est DKK Scharfenstein (più tardi nota come Foron Household Appliances) escono i primi frigoriferi domestici GreenFreeze, progettati grazie a una alleanza tra l’Azienda e Greenpeace. I frigoriferi Greenfreeze utilizzano idrocarburi sia per l’insufflazione della schiuma isolante che per il refrigerante. Sono dunque completamente privi di sostanze chimiche che riducono lo strato di ozono o che causano riscaldamento globale.

Sono anni molto particolari: nel 1989 entra in vigore il Protocollo di Montreal che spinge l’industria chimica alla ricerca di sostituti per i CFC. Gli idrofluorocarburi (HFC), in particolare l’HFC-134a, vengono presto identificati e presentati come i più promettenti sostituti dei CFC alla fine degli anni ’80, in quanto non danneggiano lo strato di ozono, pur essendo dannosi per il clima. Un primo tentativo di coinvolgimento dei produttori tedeschi di frigoriferi nella ricerca sulla tecnologia dei frigoriferi privi di gas alogenati da parte di Greenpeace non da molti frutti ma infine l’alleanza con DKK Scharfenstein porta alla realizzazione della tecnologia che ha cambiato il volto della refrigerazione domestica in primis, ma non solo.

La produzione di massa di Greenfreeze inizia, dunque, il 15 marzo 1993 – esattamente trent’anni fa – con una capacità produttiva di 300.000 unità all’anno. Nello stesso anno viene adottato un nuovo standard che consente l’uso di idrocarburi nei frigoriferi domestici. Il resto è storia: dall’inizio degli anni ’90, la produzione mondiale di frigoriferi è aumentata in modo significativo, raggiungendo circa 100 milioni di unità all’anno. L’eliminazione dei CFC è avvenuta con successo in tutto il mondo e ha dato il via alla domanda di tecnologie sostitutive in varie applicazioni, ma in particolare nel settore degli elettrodomestici, in continua crescita. Oggi, la tecnologia a idrocarburi rappresenta circa due terzi della produzione annuale globale di frigoriferi e congelatori domestici e si prevede che questa quota cresca ulteriormente, anche grazie all’emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal.

Nel 1997, Greenpeace ha ricevuto un premio dalle Nazioni Unite per aver reso la tecnologia Greenfreeze open source e liberamente disponibile al mondo.

Il successo di GreenFreeze è dovuto a una serie di circostanze:

  • Una soluzione tecnica fattibile e disponibile è stata identificata proprio in tempo, quando il Protocollo di Montreal ha imposto la sostituzione dei CFC nella produzione di apparecchiature;
  • La domanda di elettrodomestici era prevista in crescita a livello globale, in quanto la positiva crescita economica di molti Paesi stava alimentando gli investimenti interni;
  • Il know-how tecnico degli ingegneri di DKK Scharfenstein unito alla volontà del management di assumersi il rischio e di convertirsi alla nuovissima tecnologia degli idrocarburi, in gran parte non ancora sperimentata;
  • Una nuova norma CEN fu adottata rapidamente per consentire l’uso degli idrocarburi nei frigoriferi domestici;
  • I ministeri e le agenzie governative hanno sostenuto fin dall’inizio la ricerca e l’introduzione della tecnologia degli idrocarburi. Misure politiche come l’informazione e la sensibilizzazione (conferenze e studi), l’assegnazione del marchio di qualità ecologica Angelo Blu hanno facilitato l’adozione della tecnologia Greenfreeze da parte del mercato;
  • La diffusione globale è stata ulteriormente promossa dall’impegno su larga scala del BMZ e del Ministero Federale Tedesco per l’Ambiente, la Conservazione della Natura e la Sicurezza Nucleare (BMU) in progetti di cooperazione internazionale implementati da GIZ Proklima;
  • All’inizio degli anni ’90, i consumatori avevano un alto livello di consapevolezza ambientale, erano generalmente informati sull’assottigliamento dello strato di ozono e accettavano apparecchi ecologici per contribuire alla protezione dell’ambiente.
  • Greenpeace si è messa in contatto con gli operatori del settore e ha condotto una credibile azione di PR per spingere i frigoriferi senza CFC, HCFC e HFC sul mercato.

Ma soprattutto, GreenFreeze ha sfidato lo status quo, dimostrando che quanto si credeva impossibile è stato invece possibile.