Europa: 20 organizzazioni sollecitano la Commissione europea a pubblicare il Piano d’azione per le pompe di calore

A fine gennaio una coalizione di 20 organizzazioni, tra cui associazioni industriali, ONG, gruppi di consumatori e think tank, ha lanciato un appello urgente alla Presidente della Commissione europea von der Leyen. 

Photo: Flickr / European Parliament

L’inatteso ritardo nella pubblicazione del Piano d’azione per le pompe di calore, inizialmente previsto per il primo trimestre del 2024 e ora rinviato a dopo le elezioni europee, minaccia la transizione energeticadell’Europa, avvertono.

Poiché il riscaldamento e il raffreddamento contribuiscono al 38% delle emissioni di CO2 in Europa, le pompe di calore svolgeranno un ruolo cruciale nel raggiungimento della neutralità climatica e, quindi, nella creazione di un’economia a zero emissioni, con conseguenti posti di lavoro e investimenti. 

Jozefien Vanbecelaere, responsabile degli Affari UE dell’Associazione europea delle pompe di calore, ha dichiarato:

«Il settore delle pompe di calore ha bisogno di politiche più stabili per favorire il passaggio dai combustibili fossili e dalle importazioni di energia al calore pulito e all’indipendenza energetica. Rimandare il Piano che può dare risultati è un errore. Chiediamo alla Commissione di pubblicarlo oggi, in modo che l’Europa si rimetta in carreggiata».

Molte delle organizzazioni firmatarie hanno contribuito a un documento di “accelerazione”, che delinea le strategie per accelerare la diffusione delle pompe di calore, presentato al Commissario europeo per l’Energia Simson nel giugno 2023 e alla consultazione pubblica della Commissione europea sul piano.

Ritardare la pubblicazione del Piano d’azione per le pompe di calore – nonostante i significativi progressi e l’urgente necessità di rivitalizzare le vendite di pompe di calore in rallentamento – rischia di interrompere lo slancio e di compromettere la chiarezza politica a lungo termine necessaria per rassicurare i consumatori, il settore e tutti i segmenti della società, compresi i più vulnerabili.

Nella lettera si ribadisce che il settore delle pompe di calore è stato identificato come una parte fondamentale del passaggio dell’UE a una maggiore indipendenza energetica nell’ambito di REPowerEU e come un settore critico a zero emissioni nel percorso dell’UE verso il 2050.

Ciononostante, vi è un ritardo nella pubblicazione del piano d’azione sarebbe per le pompe di calore che verrebbe dunque posticipata a dopo le elezioni europee del giugno 2024. Questo nonostante i significativi progressi già compiuti sui suoi contenuti e nonostante la necessità di far ripartire il rallentamento delle vendite di pompe di calore.

«Gettare nell’incertezza tutte le parti interessate ritardando il piano è esattamente il contrario di ciò che è necessario. Segnali politici a lungo termine e chiarezza sul passaggio dai combustibili fossili al riscaldamento sostenibile sono fondamentali per rassicurare i consumatori, il settore e tutti i segmenti della società, compresi i più vulnerabili, per garantire la transizione energetica» si afferma nella lettera.

Con l’equilibrio politico dell’Europa sull’orlo di un cambiamento potenzialmente significativo, le organizzazioni firmatarie chiedono  alla Commissione europea di scegliere la determinazione e il progresso verso il proprio Green Deal piuttosto che la paura ed esortano

la Commissione europea a pubblicare il piano d’azione per le pompe di calore senza ulteriori ritardi, in modo da raggiungere in tempo un’Europa energeticamente indipendente e a zero emissioni.

QUI la lettera nella sua versione integrale e le organizzazioni firmatarie