2024:l’Istituto Internazionale della Refrigerazione IIR avrà una nuova direttrice

Dal 1908, anno della sua fondazione, l’Istituto Internazionale di Refrigerazione IIR con sede a Parigi è sempre stato guidato da un uomo. Nel 2024 la musica però cambierà e da ottobre il prestigioso istituto avrà una donna alla sua guida. Infatti, nella assemblea generale tenutasi ad agosto 2023, è stata eletta come nuova direttrice generale la dottoressa Yosr Allouche, dal 2021 responsabile dei progetti dell’IIR e professore associato invitato in Refrigerazione presso l’NTNU (Norwegian University of Science and Technology – NTNU).

Dr. Yosr Allouche sostituirà Didier Coulomb alla guida dell’Istituto Internazionale della Refrigerazione dall’ottobre del 2024.

A candidarla è stata la Norvegia, paese dove la ricercatrice di origine tunisina lavora ormai da anni. Si tratta indubbiamente di una notizia che fa scalpore, vista la tradizione degli ultimi 116 (centosedici!) anni ed è probabilmente indice di molte cose, tra cui del fatto che un maggior numero di donne si affaccia al mondo della refrigerazione. 

Ma non è su questo fatto che vogliamo puntare i riflettori perché Yosr Allouche non è stata proposta ed eletta perché donna bensì per le sue competenze e la sua affinità con il mondo della refrigerazione. Infatti, Allouche ha sempre lavorato nel campo della refrigerazione. Anche se non è stata lei a scegliere la refrigerazione bensì quasi il contrario. «Studiavo ingegneria in Tunisia e stavo facendo un master. Qui per la prima volta ho incontrato il concetto di solar cooling che, per via dell’apparente contrasto insito nel nome, mi ha attratta. Nel contesto del progetto sono stata messa a lavorare sul raffreddamento con eiettori ma con fonte di energia solare. Si trattava di un progetto europeo la cui implementazione è avvenuta in Tunisia, ma che i ha dato la possibilità di svolgere il mio lavoro di dottorato e la presso l’Università di Porto in Portogallo. Si è trattato di un progetto estremamente stimolante e questo mi ha legata al tema, al lavoro con il freddo. Per inciso: già allora ero l’unica donna del gruppo ma pensavo che questa tematica fosse legata al mio paese mentre più tardi mi sono accorta che no, è legata in generale al mondo della refrigerazione».

E poi? «Poi ho concluso su questo progetto il mio dottorato e il post-doc mi ha portato a lavorare in Norvegia dove ho continuato ad occuparmi di refrigerazione. In Norvegia si lavorava sulla CO2 transcritica; questo è divenuto il mio dominio di specializzazione e lo seguo ormai da oltre 12 anni». Una carriera nella refrigerazione, dunque, motivo per cui Allouche tra i candidati alla posizione aperta da IIR è risultata la persona più idonea. Non solo: «Ho concepito e proposto un’intera strategia che mostra la mia visione sul futuro dell’IIR, che si è rivelata convincente» ha affermato Allouche. Ma quale impronta vuole dare Allouche a un istituto di ben 116 anni? «Si tratta di una istituzione con molta storia e molta tradizione. Penso che nel settore del freddo sia una delle istituzioni con la più lunga tradizione. Il ruolo di IIR è sempre stato quello di “fare” cultura nel settore del freddo. Basta veder la nostra “biblioteca”, quanto è ampia. Vi sono diversi gruppi di lavoro in IIR e quando sono entrata a far parte di questa istituzione essa aveva iniziato da poco anche a occuparsi e prendere parte a progetti di ricerca. Ho visto la enorme ricchezza di esperti e competenze che ruotavano attorno all ‘IIR e che ne costituiscono la spina dorsale. Mi sono accorta al contempo della importanza che questo know-how e questa competenza fosse a disposizione della comunità, per migliorare il settore, per diffondere idee corrette, per creare innovazione. L’Istituto diffonde cultura attraverso i suoi numerosi congressi e le pubblicazioni e da pochi anni anche attraverso la partecipazione a progetti di ricerca. Ad esempio, uno dei più recenti, a cui partecipa anche l’Italia è ENOUGH, un progetto che mira a fornire strumenti e strategie a sostegno della strategia Farm to fork dell’UE per la decarbonizzazione del settore alimentare europeo. Dal canto mio vorrei rafforzare queste attività e, in particolare, trovare vie nuove per coinvolgere le persone. Credo che il coinvolgimento delle persone sia una chiave fondamentale per mantenere più viva l’attività dell’istituto. Senza però dimenticare quello che è il suo ruolo primario e cioè fare cultura». In che modo, oltre a congressi e pubblicazioni scientifiche? «Ad esempio, secondo la filosofia “Train the Trainer”, al fine di garantire la possibilità di formare altre generazioni e in modo che ogni paese possa farlo in maniera indipendente». 

E nelle relazioni esterne? «Penso che sia fondamentale continuare a sensibilizzare le persone e i decisori politici sul tema del freddo e sulla sua importanza nella economia attuale, nel raggiungimento degli “Obiettivi del Millennio” e di uno sviluppo adeguato per tutti. Infine, ritengo che sia fondamentale sensibilizzare all’importanza di un buon training, serio, che crei tecnici in grado di affrontare le sfide presenti della refrigerazione che sono moltissime. A noi il compito di orientare, educare, diventare punto di riferimento e di fiducia».

Infine, non si può evitare di dire due parole sul fatto che l ‘ istituto abbia ora, dopo 116 anni, una direttrice e non un direttore: «Spero che questo sia di ispirazione a tante ragazze. Le invito ad avvicinarsi al mondo della refrigerazione, che oltre che essere un settore che offre molte possibilità di lavoro, è anche un tema molto affascinante e fondamentale per la vita oggi».

Yosr Allouche si insedierà nell’ottobre del 2024 e sostituirà Didier Coulomb che negli ultimi anni ha fatto un lavoro fondamentale per IIR. Il mandato durerà dapprima cinque anni ma è rinnovabile. 

Dal 1908, anno della sua fondazione, l’Istituto Internazionale di Refrigerazione IIR con sede a Parigi è sempre stato guidato da un uomo. Nel 2024 la musica però cambierà e da ottobre il prestigioso organismo avrà una donna alla sua guida. Infatti, nella assemblea generale tenutasi ad agosto 2023, è stata eletta come nuova direttrice generale la dottoressa Yosr Allouche, dal 2021 responsabile dei progetti dell’IIR e professore associato invitato in Refrigerazione presso l’NTNU (Norwegian University of Science and Technology – NTNU).

A candidarla è stata la Norvegia, paese dove la ricercatrice di origine tunisina lavora ormai da anni. Si tratta indubbiamente di una notizia che fa scalpore, vista la tradizione degli ultimi 116 (centosedici!) anni ed è probabilmente indice di molte cose, tra cui del fatto che un maggior numero di donne si affaccia al mondo della refrigerazione. 

Ma non è su questo fatto che vogliamo puntare i riflettori perché Yosr Allouche non è stata proposta ed eletta perché donna bensì per le sue competenze e la sua affinità con il mondo della refrigerazione. Infatti, Allouche ha sempre lavorato nel campo della refrigerazione. Anche se non è stata lei a scegliere la refrigerazione bensì quasi il contrario. «Studiavo ingegneria in Tunisia e stavo facendo un master. Qui per la prima volta ho incontrato il concetto di solar cooling che, per via dell’apparente contrasto insito nel nome, mi ha attratta. Nel contesto del progetto sono stata messa a lavorare sul raffreddamento con eiettori ma con fonte di energia solare. Si trattava di un progetto europeo la cui implementazione è avvenuta in Tunisia, ma che i ha dato la possibilità di svolgere il mio lavoro di dottorato e la presso l’Università di Porto in Portogallo. Si è trattato di un progetto estremamente stimolante e questo mi ha legata al tema, al lavoro con il freddo. Per inciso: già allora ero l’unica donna del gruppo ma pensavo che questa tematica fosse legata al mio paese mentre più tardi mi sono accorta che no, è legata in generale al mondo della refrigerazione».

E poi? «Poi ho concluso su questo progetto il mio dottorato e il post-doc mi ha portato a lavorare in Norvegia dove ho continuato ad occuparmi di refrigerazione. In Norvegia si lavorava sulla CO2 transcritica; questo è divenuto il mio dominio di specializzazione e lo seguo ormai da oltre 12 anni». Una carriera nella refrigerazione, dunque, motivo per cui Allouche tra i candidati alla posizione aperta da IIR è risultata la persona più idonea. Non solo: «Ho concepito e proposto un’intera strategia che mostra la mia visione sul futuro dell’IIR, che si è rivelata convincente» ha affermato Allouche. Ma quale impronta vuole dare Allouche a un istituto di ben 116 anni? «Si tratta di una istituzione con molta storia e molta tradizione. Penso che nel settore del freddo sia una delle istituzioni con la più lunga tradizione. Il ruolo di IIR è sempre stato quello di “fare” cultura nel settore del freddo. Basta veder la nostra “biblioteca”, quanto è ampia. Vi sono diversi gruppi di lavoro in IIR e quando sono entrata a far parte di questa istituzione essa aveva iniziato da poco anche a occuparsi e prendere parte a progetti di ricerca. Ho visto la enorme ricchezza di esperti e competenze che ruotavano attorno all ‘IIR e che ne costituiscono la spina dorsale. Mi sono accorta al contempo della importanza che questo know-how e questa competenza fosse a disposizione della comunità, per migliorare il settore, per diffondere idee corrette, per creare innovazione. L’Istituto diffonde cultura attraverso i suoi numerosi congressi e le pubblicazioni e da pochi anni anche attraverso la partecipazione a progetti di ricerca. Ad esempio, uno dei più recenti, a cui partecipa anche l’Italia è ENOUGH, un progetto che mira a fornire strumenti e strategie a sostegno della strategia Farm to fork dell’UE per la decarbonizzazione del settore alimentare europeo. Dal canto mio vorrei rafforzare queste attività e, in particolare, trovare vie nuove per coinvolgere le persone. Credo che il coinvolgimento delle persone sia una chiave fondamentale per mantenere più viva l’attività dell’istituto. Senza però dimenticare quello che è il suo ruolo primario e cioè fare cultura». In che modo, oltre a congressi e pubblicazioni scientifiche? «Ad esempio, secondo la filosofia “Train the Trainer”, al fine di garantire la possibilità di formare altre generazioni e in modo che ogni paese possa farlo in maniera indipendente». 

E nelle relazioni esterne? «Penso che sia fondamentale continuare a sensibilizzare le persone e i decisori politici sul tema del freddo e sulla sua importanza nella economia attuale, nel raggiungimento degli “Obiettivi del Millennio” e di uno sviluppo adeguato per tutti. Infine, ritengo che sia fondamentale sensibilizzare all’importanza di un buon training, serio, che crei tecnici in grado di affrontare le sfide presenti della refrigerazione che sono moltissime. A noi il compito di orientare, educare, diventare punto di riferimento e di fiducia».

Infine, non si può evitare di dire due parole sul fatto che l ‘ istituto abbia ora, dopo 116 anni, una direttrice e non un direttore: «Spero che questo sia di ispirazione a tante ragazze. Le invito ad avvicinarsi al mondo della refrigerazione, che oltre che essere un settore che offre molte possibilità di lavoro, è anche un tema molto affascinante e fondamentale per la vita oggi».

Yosr Allouche si insedierà nell’ottobre del 2024 e sostituirà Didier Coulomb che negli ultimi anni ha fatto un lavoro fondamentale per IIR. Il mandato durerà dapprima cinque anni ma è rinnovabile. 

(Questa intervista è apparsa sul numero 1/24 di Zerosottozero)