Oltre 60 amministratori delegati avvertono che 7 miliardi di euro sono a rischio se il piano d’azione dell’UE per le pompe di calore viene ritardato

Il 30 gennaio oltre 60 rappresentanti dell’industria delle pompe di calore hanno avvertito che il ritardo del Piano d’azione dell’UE per le pompe di calore mette a rischio un’industria europea a zero emissioni.

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In una lettera congiunta alla presidente della Commissione europea von der Leyen, i leader del settore affermano che ciò mette a rischio i 7 miliardi di euro di investimenti che il settore sta pianificando in Europa per il periodo 2022-2025. Ciò si ripercuoterebbe sui posti di lavoro del settore, che già oggi conta oltre 160.000 unità in Europa, con enormi possibilità di crescita.

Il settore delle pompe di calore è stato riconosciuto dalla Commissione come fondamentale per l’indipendenza energetica dell’Europa nell’ambito di REPowerEU e del piano industriale Green Deal. Il Piano d’azione dell’UE per le pompe di calore, previsto per l’inizio del 2024, avrebbe potuto portare le misure di sostegno per garantire che il settore realizzi il suo potenziale.

Tuttavia, gli ultimi dati mostrano un calo delle vendite di pompe di calore alla fine del 2023. Ciò è dovuto ai cambiamenti politici che hanno scosso la fiducia dei consumatori e dei produttori, oltre al calo dei prezzi del gas, che rendono le pompe di calore meno interessanti dal punto di vista finanziario.

Negli Stati Uniti, in Asia e in altre regioni, i governi stanno aumentando il sostegno alle tecnologie delle pompe di calore. Il Piano d’azione dell’UE dovrebbe essere pubblicato senza indugio per garantire una chiara direzione politica e incoraggiare misure per una maggiore accessibilità economica. Ciò rafforzerà la fiducia dei consumatori, dei decisori e dell’industria nelle pompe di calore, consentendo di massimizzare e moltiplicare gli investimenti già effettuati.

Martin Forsén, presidente dell’Associazione europea delle pompe di calore EHPA, ha dichiarato:

«Gli europei raccoglieranno i benefici di un mercato forte delle pompe di calore, dalla leadership industriale ai posti di lavoro, dalla decarbonizzazione alla protezione dalla volatilità dei prezzi del gas. La decisione della Commissione Europea di frenare il suo Piano d’Azione, proprio mentre altre regioni del mondo accelerano il loro sostegno, è l’esatto contrario di ciò che è necessario. Oggi i leader dell’industria chiedono una rapida pubblicazione del Piano, per mettere l’Europa sulla strada dell’indipendenza energetica e della competitività a zero».

Questa lettera alla Commissione europea segue quella della settimana scorsa, firmata da 19 organizzazioni e ONG, che chiedeva la rapida pubblicazione del Piano d’azione per le pompe di calore.