Cambiamenti climatici : luglio da record

Temperatura giornaliera globale dell’aria superficiale (°C) dal 1° gennaio 1940 al 23 luglio 2023, tracciata come serie temporale per ogni anno. Il 2023 e il 2016 sono mostrati con linee spesse ombreggiate rispettivamente in rosso vivo e rosso scuro. Gli altri anni sono rappresentati con linee sottili e ombreggiati in base al decennio, dal blu (anni ’40) al rosso mattone (anni ‘2020). La linea tratteggiata e l’involucro grigio rappresentano la soglia di 1,5°C sopra il livello preindustriale (1850-1900) e la sua incertezza. Dati: ERA5. Credito: C3S/ECMWF.

Secondo i dati ERA5 del Copernicus Climate Change Service (C3S), finanziato dall’UE, le prime tre settimane di luglio sono state le più calde mai registrate e il mese è sulla buona strada per diventare il luglio e il mese più caldi mai registrati. Queste temperature sono state collegate alle ondate di calore in gran parte del Nord America, dell’Asia e dell’Europa, che insieme agli incendi in Paesi come il Canada e la Grecia, hanno avuto un forte impatto sulla salute delle persone, sull’ambiente e sulle economie.

«Non abbiamo bisogno di aspettare la fine del mese per saperlo. A meno che non si verifichi una mini-era glaciale nei prossimi giorni, luglio 2023 infrangerà tutti i record‚ Secondo i dati diffusi oggi (NdR: 27 luglio), luglio ha già visto il periodo di tre settimane più caldo mai registrato, i tre giorni più caldi in assoluto e le temperature oceaniche più alte di sempre per questo periodo dell’anno» ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ai giornalisti presso la sede delle Nazioni Unite a New York.

«Per vaste zone del Nord America, dell’Asia, dell’Africa e dell’Europa è un’estate crudele. Per l’intero pianeta è un disastro. E per gli scienziati è inequivocabile: la colpa è dell’uomo. Tutto ciò è del tutto coerente con le previsioni e i ripetuti avvertimenti. L’unica sorpresa è la velocità del cambiamento» ha dichiarato Guterres.

Il 6 luglio, la temperatura media giornaliera dell’aria superficiale globale ha superato il record stabilito nell’agosto 2016, diventando così il giorno più caldo mai registrato, con il 5 e il 7 luglio poco dopo. Le prime tre settimane di luglio sono state le più calde mai registrate. La temperatura media globale ha temporaneamente superato la soglia di 1,5° C al di sopra del livello preindustriale durante la prima e la terza settimana del mese (entro l’errore di osservazione). Da maggio, la temperatura media globale della superficie del mare è stata ben al di sopra dei valori precedentemente osservati per questo periodo dell’anno, contribuendo al luglio eccezionalmente caldo. È estremamente probabile che il luglio 2023 sarà il luglio più caldo e anche il mese più caldo mai registrato, dopo il giugno più caldo mai registrato. In base ai dati ERA5, il precedente mese più caldo è stato il luglio 2019. I dati completi dell’ERA5 per il mese di luglio saranno disponibili e pubblicati dal C3S nel prossimo bollettino mensile dell’8 agosto.

Carlo Buontempo, direttore del Copernicus Climate Change Service (C3S) di ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts), commenta: «Le temperature da record fanno parte del trend di drastico aumento delle temperature globali. Le emissioni antropiche sono in definitiva il principale motore di questo aumento delle temperature». E aggiunge: «È improbabile che il record di luglio rimanga isolato quest’anno; le previsioni stagionali del C3S indicano che sulle aree terrestri le temperature saranno probabilmente ben al di sopra della media, superando l’80° percentile della climatologia per il periodo dell’anno»

«Il clima estremo che ha colpito molti milioni di persone nel mese di luglio è purtroppo la dura realtà del cambiamento climatico e un’anticipazione del futuro» ha dichiarato il Segretario Generale di WMO – World Meteorological Organization, Prof. Petteri Taalas. «La necessità di ridurre le emissioni di gas serra è più urgente che mai. L’azione per il clima non è un lusso, ma un obbligo».

WMO prevede che ci sia il 98% di probabilità che almeno uno dei prossimi cinque anni sia il più caldo mai registrato e il 66% di probabilità di superare temporaneamente 1,5°C sopra la media del 1850-1900 per almeno uno dei cinque anni.