FASE 2, ASSOFRIGORISTI: “La climatizzazione fa parte della prevenzione, con le dovute buone pratiche”

La strumentalizzazione degli ultimi giorni non lascia inerte l’associazione nazionale dei frigoristi. Riaprire si può (e si deve), ma attenzione all’impianto di cui gli esercizi pubblici dispongono. Alcuni suggerimenti in arrivo.

La pandemia lascia uno strascico di dubbi sul ruolo degli impianti di climatizzazione nella riduzione della diffusione del virus che, purtroppo, le informazioni scientifiche di cui si dispone non aiutano a dissipare completamente.  «Si può, però, certamente cercare di impegnarsi affinché ogni dubbio possa lasciare il posto a comportamenti in linea con il principio della massima precauzione e con le raccomandazioni delle istituzioni e delle associazioni più importanti» riferisce Gianluca De Giovanni, presidente di Assofrigoristi. «Non possiamo però sottacere che molte realtà, non disponendo di sistemi ed impianti all’altezza, devono mettere in atto azioni aggiuntive per garantire la sicurezza del proprio personale e dei pubblici esercizi».

Assofrigoristi ha completato l’organizzazione con il direttivo dello scorso 30 aprile ed ora, con il Comitato Tecnico Scientifico operativo, andrà a realizzare alcune linee guida per quelle situazioni al limite, dove il ricambio dell’aria e la ventilazione non sono certamente sufficienti a garantire, secondo le linee guida dell’ISS e dell’OMS, una adeguata salubrità degli ambienti.

«Si tratta di offrire al mercato un approccio che non demonizzi le applicazioni, anche quelle più semplici, ma suggerire soluzioni a basso costo per una ripartenza sicura» indica infatti Marco Masini, direttore dell’associazione.

Tutti i documenti più autorevoli, facendo riferimento al fatto che i droplets sono particelle in sospensione aerea che, se di dimensione inferiore a 10 um possono fluttuare in aria ed esserne trasportati per ore, suggeriscono la massima ventilazione dell’ambiente, evitando l’esclusivo ricircolo.

«Andremo ad indagare i casi più comuni delle installazioni per la climatizzazione dei pubblici esercizi, seguendo l’esperienza dei nostri colleghi che, sempre sul campo, sono certamente in grado di suggerire le migliori soluzioni pratiche» suggerisce Emiliano Baglioni, nuovo coordinatore del CTS, che, per questo scopo, ha creato un gruppo di lavoro dedicato di frigoristi ed ingegneri.

Ricordiamo anche che la manutenzione dei sistemi di areazione è sempre stata obbligatoria per ogni datore di lavoro, così come la tutela dei lavoratori per questa specifica questione (all’allegato IV del d.lgs. 81/08), e che le raccomandazioni delle istituzioni sono parte delle norme di settore quali il DPR 412/93 e le norme tecniche UNI come la 10339.