Il freddo del CERN scalderà le case dei vicini

In blu la nuova zona residenziale attualmente in costruzione a Ferney-Voltaire. In rosso, la rete di recupero del calore che collegherà LHC Punto 8 a questa nuova area (Immagine: Territoire d’Innovation) Cliccare per ingrandire.

Non solo le industrie, ma anche le strutture scientifiche possono essere utilizzate per riscaldare gli spazi abitativi e il CERN, la rinomata organizzazione europea per la ricerca nucleare di cui in questo momento è direttore generale l’italiana Fabiola Giannotti, sta muovendo i primi passi in questa direzione.

Il 26 giugno scorso, il laboratorio ha  infatti firmato un accordo con le autorità locali francesi in merito al recupero di calore dalle strutture scientifiche. Dal 2022 in poi, parte dell’acqua calda proveniente dal sistema di raffreddamento del Large Hadron Collider (LHC) al Punto 8 sarà dirottata e resa disponibile al vicino comune di Ferney-Voltaire.

«Al CERN, molti sistemi e installazioni (criogenia, elettronica, ventilazione, ecc.) vengono raffreddati mediante acqua: l’acqua fredda viene iniettata nel circuito di raffreddamento e l’acqua calda prodotta viene quindi raccolta e raffreddata dalle torri di raffreddamento, prima di essere reintegrata nel circuito» spiega Serge Claudet, coordinatore energetico del CERN. «L’acqua calda che esce dal circuito può raggiungere una temperatura di 30°, il che è molto utile nel contesto del recupero di energia».

Parte dell’acqua calda raccolta a LHC Point 8 verrà deviata verso un circuito parallelo che fornirà il sistema di riscaldamento di una nuova area residenziale attualmente in costruzione a Ferney-Voltaire. Grazie al CERN, fino a 8000 unità abitative saranno riscaldate a costi ed emissioni di CO2 ridotte.

Alcune sonde geotermiche impiantate nel terreno sotto la nuova area in costruzione immagazzineranno il calore, compensando le eventuali fluttuazioni di temperatura della rete.

«Abbiamo effettuato diversi studi e scoperto che lo stesso potrebbe essere fatto anche in altri punti dell’LHC» afferma Serge Claudet. «In particolare, anche i Punti 2 e 5 potrebbero fornire riscaldamento per i comuni vicini e stiamo esaminando la possibilità di utilizzare il calore raccolto al Punto 1 per riscaldare gli edifici sul sito Meyrin del CERN stesso». I lavori sul lato CERN per collegare il Punto 8 al comune di Ferney-Voltaire sono già iniziati. «Il CERN sta gestendo la costruzione del circuito di recupero del calore fino al limite del suo sito» afferma Serge Claudet. Oltre questo punto, saranno le autorità locali a farsi carico della costruzione e installeranno 2 km di tubi. «I test iniziali della rete di recupero di calore saranno eseguiti nel 2021, in vista di un’entrata in funzione nel 2022».

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