RAC: l’importanza di iniziative non governative per una maggiore sostenibilità

L’emendamento Kigali e l’Accordo di Parigi sono trattati che offrono potenziali sinergie nel tentativo di colmare il divario globale delle emissioni. Anche se l’impatto esatto dell’emendamento Kigali in termini di riduzioni delle emissioni non è ancora chiaro, esso può lavorare a fianco dell’accordo di Parigi; esso può fornire un quadro aggiuntivo per la mitigazione, mediante l’attuazione di un’azione efficace sugli HFC e l’efficienza energetica, contribuendo all’obiettivo globale di 2°C.

Ad oggi, le misure governative (top-down) non hanno ancora prodotto i risultati richiesti in termini di limitazione del riscaldamento globale a 2°C. C’è bisogno di attività non governative e dal basso (bottom-up) avanzate per colmare il gap di emissioni attuali. Tali azioni, che vanno oltre i requisiti normativi e politici dei governi nazionali, possono svolgere un ruolo importante nello sfruttare un ulteriore potenziale di mitigazione nel settore RAC.

Lo studio di GIZ Proklima

Nella consapevolezza dell’importanza di tali azioni, GIZ Proklima ha pubblicato uno studio per analizzare le azioni non governative che si pongono come esplicito obiettivo la diminuzione di emissioni dal settore RAC, quindi che considerano esplicitamente HFC e efficienza energetica.

Importanti attori non statali nel settore RAC sono utenti finali delle tecnologie di raffreddamento. Supermercati, magazzini refrigerati, aziende di trasformazione alimentare o di bevande, trasporti a temperatura controllata, hotel sono alcuni dei gruppi di utenti RAC che hanno messo in campo azioni non governative.

Attraverso scelte tecnologiche che utilizzano refrigeranti naturali e mirano ad una maggiore efficienza energetica, queste hanno un impatto sostanziale sulle emissioni di GHG nazionali e sulla riduzione delle emissioni nel settore RAC. Le apparecchiature RAC possono essere responsabili di oltre la metà del consumo energetico complessivo di un’azienda. Oltre alle emissioni legate all’energia, la fuoriuscita di refrigeranti ad alto GWP causa ulteriori emissioni. Pertanto, l’uso di apparecchiature ad alta efficienza energetica con refrigeranti a basso GWP può sostanzialmente ridurre l’impronta di carbonica.

Ancora poche le iniziative bottom up per il settore RAC

Finora, secondo l’analisi citata, solo pochi attori o iniziative non statali hanno mirato specificamente al settore RAC, definendo obiettivi espliciti per gli HFC o l’efficienza energetica. La maggior parte delle informazioni su attività non statali di tipo bottom-up da parte di utilizzatori finali di condizionamento e  refrigerazione è specifica per determinati settori, come i supermercati e le aziende di trasformazione alimentare o di bevande.

Per gli altri sottosettori, come i magazzini frigoriferi e gli hotel, solo poche iniziative fino ad ora hanno come obiettivo specifico ed esplicito il settore RAC. L’adozione di azioni tempestive sugli HFC oltre quanto previsto dalle politiche nazionali può comportare molteplici vantaggi per gli utenti finali delle tecnologie di raffreddamento.

L’azione non statale può aiutare a salvaguardare i vantaggi competitivi dell’essere un “pioniere”, mitigare i rischi di profitto causati da azioni ritardate, ottenere risparmi economici da una migliore efficienza energetica e aumentare i benefici d’immagine che a loro volta possono aumentare i profitti.

Ostacoli da superare

Gli attori non statali devono ancora affrontare molti ostacoli e sfide quando si impegnano in azioni di mitigazione nel settore RAC. Queste barriere possono esistere nel campo

  • regolamentare, ad es. a causa di un ambiente politico poco chiaro o restrittivo;
  • del mercato e della tecnologia, ad es. a causa della limitata disponibilità di tecnologie alternative o di elevati costi iniziali;
  • dell’informazione e della consapevolezza, dove la mancanza di conoscenza delle alternative tecnologiche e dei loro benefici può inibire l’azione di mitigazione.
L’importanza di una azione parallela

I governi hanno diverse opzioni per affrontare queste barriere e aumentare attivamente la partecipazione delle industrie degli utenti finali nel settore RAC.E ancora: le alleanze sovrasettoriali possono essere efficaci nel supportare l’azione non statale per sfruttare appieno il potenziale di mitigazione nel settore RAC.

Reti di attori privati e non governativi possono contribuire a monitorare e analizzare le tendenze del mercato, le pratiche commerciali o il progresso legislativo in uno specifico settore industriale e incoraggiare ulteriori sforzi per l’introduzione di refrigeranti alternativi e tecnologie efficienti dal punto di vista energetico in quel settore.

Nella consapevolezza che le azioni non governative e bottom up non sono la panacea di tutti i mali per la sfida del cambiamento climatico e che devono essere accompagnate da una regolamentazione efficace e obbligatoria da parte dei governi, vale comunque la pena ricordare che molte piccole rivoluzioni che hanno portato cambiamenti sono iniziate proprio dal basso. Greenfreeze docet!