L’Italia contribuisce con 5 milioni € al Fondo Ambiente delle Nazioni Unite

Il ministro dell’Ambiente italiano Gian Luca Galletti ed Erik Solheim, responsabile Ambiente delle Nazioni Unite, hanno firmato oggi un nuovo accordo per intensificare la collaborazione su questioni ambientali urgenti, come l’energia pulita e l’educazione ambientale. In questa occasione, il governo italiano ha anche fatto un significativo contributo di 5 milioni di euro al Fondo Ambiente delle Nazioni Unite, un fondo che aiuterà le Nazioni Unite a realizzare progetti cruciali per la progettazione di un sistema finanziario sostenibile, aumentare l’efficienza delle risorse e rafforzare la gestione sostenibile delle risorse naturali e l’economia marina.

«Questo generoso contributo è l’ennesimo segnale di impegno costante in Italia per un pianeta pulito, sicuro e sano. Non vediamo l’ora di lavorare con il governo italiano per costruire il futuro verde che tutti noi meritiamo» ha affermato Solheim. La donazione di oggi porta i contributi totali dell’Italia al Fondo a oltre 10,5 milioni, di euro o $ 11.2 milioni dal 2014. Anche le priorità ambientali del paese includono la transizione verso un’economia verde, energia pulita e l’educazione ambientale.

Il 1° gennaio l’Italia ha assunto la presidenza del gruppo G7 dei paesi, offrendo una grande opportunità per garantire che l’ambiente rimanga in cima all’agenda politica multilaterale. L’Italia ospiterà il vertice dei ministri dell’ambiente del G7 nel mese di giugno a Bologna. La sezione Ambiente delle Nazioni Unite sostiene attivamente la Presidenza italiana nei preparativi di questo importante incontro.

L’Italia pensa anche di svolgere un ruolo attivo alla terza Assemblea sull’Ambiente delle Nazioni Unite a Nairobi nel mese di dicembre, dove i ministri dell’ambiente di tutto il mondo affronteranno la sfida pressante dell’inquinamento in tutto il mondo.

NOTA: Il Fondo per l’Ambiente delle Nazioni Unite dipende dai contributi volontari nazionali ed è la principale fonte di denaro per l’Ambiente delle Nazioni Unite per seguire il suo programma di lavoro per affrontare le sfide transfrontaliere su argomenti che vanno dai cambiamenti climatici alla gestione sostenibile dei prodotti chimici e della segnalazione di nuove minacce ambientali.

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