L’Europa a New York

Si è appena svolto l’incontro sul clima di New York. Si è trattato di un incontro particolare perché sebbene non fosse un incontro formale, ha visto la maggior presenza di capi di governo mai registrata in un incontro sul clima.

Anche la Commissione europea ha partecipato, rappresentata dal presidente Barroso e dalla commissaria Connie Hedegaard. Nel suo discorso il Presidente della Commissione ha fatto un riassunto delle politiche europee per il clima, ponendo l’accento sul ruolo leader dell’Europa in punto clima e sulla sua volontà di rimanere antesignana. Egli ha ricordato: “L’Unione Europea rimane in prima linea nell’affrontare le problematiche climatiche. Nel 2005 abbiamo creato il primo e più grande mercato del carbonio con il sistema delle emissioni. Nel 2008 abbiamo definito obiettivi ambizioni per la riduzione delle emissioni domestiche e abbiamo definito il nostro piano di azione “Europa 20-20-20”. Questi progetti stanno portando i loro frutti: siamo in linea con gli obiettivi preposti, dal 1990 le emissioni sono diminuite del 19% mentre il GDP interno è cresciuti del 45%. Questa è la prova che clima e economia possono andare d’accordo.”

Che l’Unione Europea fosse leader nella consapevolezza sui temi climatici e nella messa a punto di misure ad hoc, è noto. Tra gli obiettivi raggiunti, limitatamente agli inquinanti atmosferici, ricordiamo qui:

  • Il regolamento sui gas fluorurati: il primo è stato adottato già nel lontano 2006, insieme alla direttiva MAC sui refrigeranti per il condizionamento mobile. A breve entrerà in vigore la nuova legge sui gas fluorurati che ne prevede una drastica riduzione entro il 2030;
  • La nuova strategia per la qualità dell’aria (clean air policy package) presentata alla fine del 2013 prevede iniziative per assicurare il pieno rispetto della legislazione vigente entro il 2020 e favorire ulteriori riduzioni significative delle emissioni entro il 2030, spianando la strada alla realizzazione dell’obiettivo a lungo termine dell’UE di garantire aria pulita e sicura ovunque. 
Per realizzare questa strategia, viene proposta una direttiva modificata che limita le emissioni nazionali delle principali sostanze inquinanti e fissa nuovi obiettivi per il 2020 e il 2030. Si prevede che la proposta porterà un impatto benefico sulla salute die cittadini quantificabile tra i 45 e i 150 miliardi€/anno  e creerà circa 100.000 posti di lavoro.
  • La direttiva sulle discariche dei rifiuti che si occupa anche della riduzione delle emissioni di metano. Tra il 1990 e il 2010 in Europa queste sono diminuite di circa il 35% ovvero 56 milioni di tonnellate CO2eq. Nel luglio 2014 la Commissione ha proposto una nuova legislazione sull’incenerimento rifiuti, sulla raccolta e riciclo degli imballaggi. Ci si aspetta che questa proposta aiuti l’Europa a trasformarsi  in una economia circolare che promuoverà al massimo il riciclo e assicurerà un accesso più sicuro alle materie prime, oltre a portare una riduzione delle  emissioni di almeno 400 milioni di tonnellate CO2eq. tra il 2014 e il 2030.

Questi risultati pongono l’Europa sulla giusta strada per ottenere al 2050 una riduzione delle emissioni del 80-90%.“In linea con i nostri obiettivi, stiamo anche integrando l’azione per il clima in tutte le nostre politiche. La decisione di spendere il 20% del budget della UE per il periodo 20024-2020 in azioni per il clima ne è la prova. Significa circa 180 miliardi di € in azioni interne ed esterne alla UE”. Chiara e condivisibile l’affermazione conclusiva del discorso di Barroso: “Noi crediamo che affrontare il cambiamento climatico non sia sola responsabilità della politica e che quesat sfida avrà successo solo tramite una vera e sentita coalizione con tutti gli attori coinvolti, compresa la società’ civile. Il successo nell’affrontare i cambiamenti climatici e nel tenere sotto controllo l’aumento della temperatura sarà una prova della nostra abilitá di capi di governo, di commissari e di politici. È un test dove non possiamo sbagliare.” IPSE DIXIT!

Per maggiori informazioni sul meeting: QUI