I distributori automatici di bibite – le famose vending machine – sono una soluzione comoda per avere sempre a disposizione bibite raffreddate. Che le bibite vengano però raffreddate indipendentemente dal fatto che vengano vendute o meno appesantisce l’impronta ecologica di queste macchinette che si comportano come frigoriferi, accesi 24 ore su 24 pur senza che ve ne sia bisogno. Tra l’altro, le proiezioni affermano che la vendita di bibite tramite questo sistema sia destinato ad aumentare, specialmente nei nuovi Stati membri. Il progetto di ricerca europeo RAPIDCOOL ha cercato di ideare un sistema alternativo al raffreddamento continuo, ovvero che permetta di raffreddare rapidamente le bibite poco prima della loro vendita. L’idea ha portato alla realizzazione di un prototipo di camera di raffreddamento (fino a 6°C) da applicare alle comuni vending machine presenti sul mercato. Se il prototipo dovesse rivelarsi fattibile esso potrebbe portare un risparmio energetico non indifferente. Infatti, attualmente si trovano sul mercato europeo circa 1,7 milioni di distributori per bibite, tutti basati su una tecnologia molto simile. Tutti contengono tra le 288 e le 400 lattine/bottiglie di cui solo il 50% circa è venduto in una tipica settimana . In media questo tipo di macchine consuma 2500kWh/anno per raffreddare ovvero circa 0,25kWh/per lattina o bottiglia. In soldoni questo comporta una spesa di circa 4-5 centesimi per lattina/bottiglia.
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