CFC? Pensavamo di aver risolto, almeno in Europa, il problema, ponendone al bando la produzione e la commercializzazione. Ma ci sono loro – i depositi – a rendere il tema sempre attuale. Stiamo parlando delle quantità contenute in apparecchi che una volta giunti questi a fine vita, devono essere recuperate in maniera adeguata. Pena le perdite in atmosfera con conseguente danno per clima e ozono. Di quali dimensioni stiamo parlando? Secondo il gruppo ambientalista tedesco DUH in Germania vengono eliminati annualmente circa 3.000.000 di frigoriferi di cui più della metà contiene ancora CFC. Solo nel 2012 e relativamente alla situazione tedesca sarebbero state immesse nell’atmosfera per un non corretto riciclo circa un milione di tonnellate di CO2 equivalenti. I risultati di una inchiesta condotta dallo stesso gruppo in Germania indicano che la maggior parte degli Stati federali tedeschi (i Länder) non ha a disposizioni numeri sull’effettivo riciclo dei CFC da apparecchi dismessi. Non solo: alcuni Länder non dispongono nemmeno di adeguati sistemi di riciclo. Solo tre Länder hanno indicato dei numeri: il 63% dei CFC di vecchi apparecchi viene correttamente smaltito. E il resto? E nei Länder senza numeri e senza strutture? La situazione del riciclo dei CFC è tutt’altro che rosea. Secondo Jürgen Resch, Direttore del DUH per legge il 90% dei CFC deve essere recuperato da vecchi frigoriferi mentre la situazione è ben diversa: “Uno scandalo e una mancanza che ha conseguenze pesanti per il clima”. Proprio alla luce di questa situazione il gruppo tedesco richiede al governo controlli più severi e nuovi standard legislativi riguardo al riciclo e recupero di sostanze nocive quali i CFC.