Notizie da Sharm: è iniziata COP27

António Guterres

Ufficialmente è iniziato il 6 novembre e andrà avanti fino al 18 novembre. Stiamo parlando del vertice sul clima COP27 ovvero la 27esima Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

L’incontro si tiene ogni anno dal 1995 (l’anno scorso era a Glasgow, quest’anno in Egitto, a Sharm el-Sheikh) ed è l’evento che riunisce i Paesi del mondo per decidere le azioni globali per mitigare i cambiamenti climatici, nonché per prendere decisioni sull’adattamento ai cambiamenti climatici e sulle perdite e i danni.

COP è il momento di rivedere gli impegni nazionali e gli inventari delle emissioni, nonché le necessità finanziarie per combattere il cambiamento climatico. Oltre agli eventi principali vi sono tutta una serie di eventi collaterali organizzati da governi, ONG, industria, giovani e rappresentanti delle popolazioni indigene, con oltre 38.000 delegati registrati per partecipare all’evento. QUI il programma

In particolare, la Conferenza COP27 ha l’obiettivo fondamentale di garantire la piena attuazione dell’Accordo di Parigi.

Le discussioni iniziano alla fine di un anno che ha visto devastanti inondazioni e ondate di calore senza precedenti, gravi siccità e tempeste formidabili, tutti segni inequivocabili dell’emergenza climatica in corso. Allo stesso tempo, milioni di persone in tutto il mondo stanno affrontando l’impatto di crisi simultanee in materia di energia, cibo, acqua e costo della vita, aggravate da gravi conflitti e tensioni geopolitiche. In questo contesto avverso, alcuni Paesi hanno iniziato a bloccare o invertire le politiche climatiche e a raddoppiare l’uso dei combustibili fossili.

Vi è chiaramente una ambizione nel ridurre le emissioni di gas serra inadeguata rispetto alle urgenze. Secondo il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, le emissioni di CO2 devono essere ridotte del 45% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2010, per raggiungere l’obiettivo centrale dell’Accordo di Parigi di limitare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi Celsius entro la fine di questo secolo. Questo è fondamentale per evitare i peggiori impatti del cambiamento climatico, tra cui siccità, ondate di calore e precipitazioni più frequenti e gravi. Ma, come ha affermato António Guterres, 9° Segretario Generale delle Nazioni Unite, all’apertura dei lavori: «La realtà è che le emissioni di gas serra aumentano, la temperatura media globale aumenta e il nostro Pianeta si sta velocemente avvicinando al punto di non ritorno che renderà il caos climatico irreversibile. Stiamo andando verso l’inferno climatico e abbiamo ancora il piede sull’acceleratore»

Un rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite sul cambiamento climatico in vista della COP27 mostra infatti che, sebbene i Paesi stiano piegando la curva delle emissioni globali di gas serra verso il basso, gli sforzi rimangono insufficienti per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius entro la fine del secolo.

Nel suo discorso di apertura, il Segretario esecutivo delle Nazioni Unite per i cambiamenti climatici Simon Stiell ha chiesto ai governi di concentrarsi su tre aree critiche alla COP27:

  • passare all’attuazione dell’Accordo di Parigi e la traduzione dei negoziati in azioni concrete;
  • consolidare i progressi sui filoni di lavoro critici della mitigazione, dell’adattamento, della finanza e delle perdite e dei danni, intensificando al contempo i finanziamenti per affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici;
  • migliorare l’applicazione dei principi di trasparenza e responsabilità in tutto il processo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

Nel suo discorso di apertura dei lavori, António Guterres ha affermato anche: «All’apertura di COP27 io chiamo tutti a fare un patto di portata storica tra paesi sviluppati e in via di sviluppo, tra economie sviluppate ed emergenti, un patto di solidarietà climatica in cui ogni Paese faccia uno sforzo extra per ridurre le emissioni entro questa decade». E indica delle soluzioni chiare, semplici, lineari e già disponibili: il passaggio accelerato alle energie rinnovabili e l’abbandono delle economie legate al fossile, la tassazione dei profitti delle aziende legate al fossile, la creazione di nuovi modelli economici da parte delle banche. La posta in gioco è altissima: «O si vince insieme contro il clima o si perde tutti. Bisogna riconoscere la cruda verità che non è possibile adattarsi a un numero crescente di eventi catastrofici che causano enormi sofferenze in tutto il mondo E chi si arrende ora ha già perso». Ma c’e’ sempre anche la buona notizia. Afferma Guterres: «Abbiamo poco tempo ma una luce c’è ancora: sappiamo cosa dobbiamo fare e in che direzioni andare e abbiamo gli strumenti per farlo».

Tra i numerosi eventi collaterali di COP27, QUESTI si occupano specificatamente di aspetti legati all settore del freddo. Molti possono essere seguiti anche online.