Il recupero totale dello strato di ozono? Al 2070, secondo NOAA

Credits: NOAA Climate.gov

Gli scienziati della NOAA – National Oceanic and Atmospheric Administration – hanno fatto un annuncio importante: l‘analisi annuale di campioni d’aria raccolti in siti remoti in tutto il mondo, condotta per monitorare la concentrazione atmosferica di sostanze che impoveriscono l’ozono, mostra che all’inizio del 2022 la concentrazione complessiva di sostanze che impoveriscono l’ozono nella stratosfera delle medie latitudini è scesa di poco oltre il 50%, tornando ai livelli osservati nel 1980, prima che la riduzione dell’ozono fosse significativa. Questo lento ma costante progresso negli ultimi tre decenni è stato ottenuto grazie al rispetto dei controlli internazionali sulla produzione e sul commercio di sostanze che riducono lo strato di ozono previsti dal Protocollo di Montreal.

L’analisi del NOAA ha dimostrato che il ritmo di riduzione delle sostanze che impoveriscono l’ozono (ODS) sull’Antartide, che in primavera presenta un grande buco nell’ozono, è stato quest’anno più lento.  «È incoraggiante vedere questi progressi» ha dichiarato Stephen Montzka, scienziato senior del Global Monitoring Laboratory della NOAA. «Allo stesso tempo, è un po’ umiliante rendersi conto che la scienza è ancora lontana dal poter affermare che il problema dell’esaurimento dell’ozono è alle nostre spalle».

È incoraggiante vedere questi progressi. Allo stesso tempo è un po’ umiliante rendersi conto che la scienza è ancora lontana dal poter affermare che il problema dell’esaurimento dell’ozono è alle nostre spalle” (Stephen Montzka)

L’Indice dei gas che impoveriscono l’ozono del NOAA tiene traccia della concentrazione stratosferica complessiva di cloro e bromo provenienti da ODS a lunga vita, rispetto al picco di concentrazione raggiunto all’inizio degli anni Novanta.

L’ozono è una molecola altamente reattiva formata da tre atomi di ossigeno che si trova principalmente in due regioni dell’atmosfera. Circa il 90% dell’ozono terrestre risiede nella stratosfera, che si trova sopra la troposfera, lo strato più vicino alla superficie terrestre. La regione della stratosfera con la maggiore quantità di ozono è comunemente chiamata “strato di ozono”. Lo strato di ozono stratosferico assorbe i raggi ultravioletti del sole e protegge tutti i sistemi biologici della Terra da questi raggi nocivi.

Da quando, negli anni ’80, la comunità scientifica ha scoperto che una classe di sostanze chimiche prodotte dall’uomo stava seriamente danneggiando questo strato protettivo di ozono, creando un gigantesco “buco” sopra l’Antartide e una riduzione più piccola, ma comunque preoccupante, alle medie latitudini, NASA e al NOAA monitorano l’ozono stratosferico e le sostanze che lo riducono.

Gli scienziati del Global Monitoring Laboratory di NOAA hanno creato un indice per rendere i risultati di una serie di analisi complesse in un unico numero che traccia l’abbondanza totale di queste sostanze chimiche e il modo in cui la minaccia che rappresentano per lo strato di ozono sta cambiando nel tempo. L’anno 1980 è stato scelto come anno di riferimento per l’indice perché le comunità scientifiche e politiche hanno da tempo considerato questo anno come la data in cui l’impoverimento dell’ozono è diventato per la prima volta evidente. Il NOAA calcola l’indice direttamente dalle osservazioni di superficie delle 15 sostanze chimiche a lunga vita più abbondanti, contenenti cloro e bromo, la cui produzione e consumo sono controllati dal Protocollo di Montreal. Queste osservazioni forniscono una misura diretta di quasi tutti gli atomi di cloro e bromo presenti nelle sostanze chimiche prodotte dall’uomo con una vita superiore a circa sei mesi.

Gli scienziati del Global Monitoring Laboratory calcolano due indici distinti, uno per le medie latitudini, dove vive una gran parte della popolazione mondiale, e uno per l’Antartide, dove all’inizio della primavera si osservano profondi buchi nell’ozono a causa delle temperature superfredde che consentono reazioni catalitiche di distruzione dell’ozono sulle nubi ghiacciate.

A differenza delle medie latitudini, i progressi verso il recupero dello strato di ozono sopra l’Antartide non sono stati altrettanto rapidi. Si prevede che il recupero dello strato di ozono antartico avverrà intorno al 2070 ovvero 81 anni dopo l’entrata in vigore di misure per salvarlo (Protocollo di Montreal, 1° gennaio 1989)

Altrimenti detto ci sono persone che verosimilmente non vivranno mai nell’arco della loro vita con uno strato di ozono intatto. E questo nonostante si siano adottate politiche che giustamente da tutte le parti vengono indicate come di successo.