La meccanica nella scacchiera geopolitica. Quale sarà l’export nel 2017

Il prossimo 25 novembre, Anima/Confindustria esplora gli scenari economici e geopolitici dell’export della meccanica italiana. Brexit, Ttip, crisi in Medio Oriente, elezioni americane, Cina come economia di mercato e sanzioni in Russia saranno gli argomenti di discussione nel convegno dal titolo “Quale export per il 2017” presso la sede del Sole 24 ore.

Anima ha condotto un sondaggio sul tema export per conoscere le considerazioni delle imprese. Il campione è costituito da 100 aziende associate ad ANIMA.
Gli Stati Uniti occupano le prime posizioni export della meccanica italiana.

Il 54% degli intervistati esporta negli Usa, il 45% ancora no. Risulta un mercato di sbocco fondamentale per la meccanica, ma probabilmente ancora di difficile accesso. Durante la giornata del 25 si analizzerà come hanno influito la corsa presidenziale, le sanzioni russe, che hanno dirottato le esportazioni verso l’America, i trattati internazionali ancora in bilico, e quanto le barriere all’ingresso ostacolino il commercio.

  • Nel dettaglio, è stato chiesto alle imprese quanto il Ttip potesse favorirle o meno.
    Dai risultati è evidente come l’argomento sia distante dalle considerazioni del panel, che per un 67% non ha risposto o ha risposto di non sapere. Solo il 10% lo ha dichiarato un fattore positivo;
  • Le aziende del settore hanno filiali in Turchia e considerano il paese un buon partner commerciale. Il 66% del panel esporta, il 34% non ancora;
  • Alla tavola rotonda del 25 novembre si analizzeranno le conseguenze del fallito colpo di stato. Il 40% degli intervistati ha subito rallentamenti nel commercio, il 26% per nulla. Il 34% del campione non ha risposto;
  • il voto Brexit ha interrogato e preoccupato gli imprenditori. Ne parleranno le aziende con gli esperti di servizi export. Dal sondaggio risulta che l’81% degli intervistati ha già buoni rapporti con il Regno Unito, mentre solo per il 19% è un mercato potenziale;
  • Per ora le aziende non hanno subito gli effetti Brexit né nella parte documentale né nelle operazioni commerciali, da come risulta nel 66% delle risposte. Solo il 2% ha dichiarato che non ci sono più le condizioni per esportare ancora;
  • La Cina è un paese concorrente, fornitore e partner delle aziende italiane. Il 54% degli imprenditori ha già rapporti commerciali con il colosso asiatico. Non esporta il 46% del panel;
  • A Bruxelles in questi mesi si sta discutendo sul concedere o meno lo status di economia di mercato alla Cina, spesso considerata in vantaggio, sleale, rispetto alle realtà europee. Gli intervistati, per il 47%, non hanno preso posizione in merito. Il 17% lo ha ritenuto un errore, mente il 9% non lo considera un problema.