L’efficienza energetica impiega circa 1 milione di persone nella UE

Secondo un recente studio commissionato dalla UE e dal titolo „Assessing the employment and social impact of energy efficiency“ circa 900.000 persone nel 2010 erano occupate in settori legati in qualche modo alla „produzione“ di efficienza energetica. Lo studio, pubblicato nel dicembre 2015, mostra che i settori con i maggiori livelli occupazionali sono quelli che producono   prodotti a risparmio energetico, efficienti energeticamente. Oppure quelli che fanno parte della loro catena di approvvigionamento.

Guardando al futuro lo studio indica che più posti di lavoro potrebbero essere creati nella produzione e installazione di prodotti ad alta efficienza energetica, in particolare in quanto si tratta di attività ad alta intensità di manodopera. In particolare, i settori edile e dei trasporti.

Nel settore dei trasporti, la produzione di veicoli elettrici o ibridi creerà posti di lavoro e la domanda per nuove competenze, ad esempio nella produzione di batterie per auto, specifiche competenze di manutenzione e gli ingegneri di controllo delle emissioni. Ancora più posti di lavoro potrebbe essere collegati al potenziale di esportazione di tali vetture.

Anche il settore delle costruzioni potrebbe essere una fonte importante di lavori. Ci sarà domanda di nuove competenze nella gestione di nuovi materiali e tecnologie, processi di costruzione sostenibili, pianificazione, gestione e il calcolo delle impronte di carbonio, per esempio.

In generale, ci sarà domanda di lavoratori altamente qualificati in posti di lavoro che coinvolgono il controllo, consulenza, organizzazione quali i gestori di grandi progetti di costruzione. Quando si tratta di costruire una forza lavoro competente, la scienza, la tecnologia, l’ingegneria e la matematica saranno fondamentali a causa della natura tecnologica di molte delle occupazioni.

Lo studio ha sottolineato che, mentre vi è un grande potenziale per i lavori di efficienza energetica in edilizia, può essere difficile formare la forza lavoro nelle competenze necessarie a causa degli elevati livelli di lavoro autonomo che caratterizzano il settore. La potenziale mancanza di competenze nel settore potrebbe rallentare l’adozione di misure di efficienza energetica.

QUI lo studio