Refrigerazione naturale e climi caldi: un webinar

Si è tenuto settimana scorsa online il webinar organizzato dall’UNEP e da Refrigerants, Naturally! dal titolo „Eco cooling for hot climates: high ambient temperatures and natural refrigerants“.

Refrigerants, Naturally! è una iniziativa globale di aziende, nata nel 2004, che si sono ufficialmente impegnate per combattere il cambiamento climatico agendo sulla refrigerazione ovvero sostituendo apparecchiature a gas fluorurati con apparecchiature a refrigeranti naturali. L’iniziativa comprende le aziende PepsiCo, Red Bull, The Coca-Cola Company e Unilever ed è appoggiata da UNEP e Greenpeace.

Le aziende sono tutte caratterizzate dall’avere una presenza mondiale e molti apparecchi nei diversi punti di vendita (espositori per bevande, gelati, distributori automatici, etc). Una eliminazione degli HFC da parte di queste aziende anche solo nei macchinari descritti sopra può avere un impatto enorme: significa eliminare milioni di apparecchi funzionanti ad HFC.

Per capire di che dimensioni si sta parlando, si pensi solo che, ad esempio, Coca Cola ha sul mercato tra i 12 e i 16 milioni di apparecchi del tipo descritto e che solo questa azienda ne mette sul mercato circa 1 milione di nuovi all’anno.

Tutte queste aziende hanno raccolto esperienze sul funzionamento di idrocarburi e CO2 anche in paesi tropicali e subtropicale e quindi a temperature e umidità elevate. Nel webinar tenuto ieri e disponibile sia sulla pagina di Refrigerants, Naturally che sulla pagina di UNEP, sono stati spiegati i risultati ottenuti nell’uso di refrigeranti naturali in apparecchi stand alone fino ad ora anche in condizioni di clima molto difficile.

Al webinar sono intervenuti:

  • Julia Both, Network Manager Refrigerants, Naturally!
  • Antoine Azar, Global Program Director,The Coca Cola Company
  • Rene van Gerwen Global Engineering Manager for HVAC&R Unilever
  • Paige Dunn CSR and Sustainability Project Lead Red Bull

Antoine Azar afferma che tali apparecchi sono responsabili di 2/3 dell’impronta carbonica dell’Azienda (Coca Cola Company). Due sono le strategie che Coca Cola sta adottando per diminuire le propri emissioni di CO2: utilizzare apparecchi senza HFC e aumentare l’efficienza energetica. Il refrigerante d’elezione scelto da Coca Cola è la CO2. Si sono testati circa 230 modelli dal 2004 ad oggi. Il risultato è che oggi il 78% degli apparecchi a CO2 di Coca Cola performa meglio dei modelli a HFC e il restante è agli stessi livelli. Ben il 38% di questi modelli sono autorizzati per climi molto caldi .“In tutti questi anni –  afferma Azar – non abbiamo mai avuto problemi grossi problemi di gestione di quetsi apparecchi, nulla che ci possa dissuadere dall’usare dovunque questa tecnologia”. Inoltre: “Con gli anni abbiamo osservato una bellissima curva di apprendimento. Quello che nel 2004 costava il doppio dei modelli a HFC, ora costa uguale e la curva continua a migliorare. Inoltre abbiamo tecnologie più mature, materiali migliori, apparecchi più leggeri a testimonianza che la tecnologia è in grado di migliorare molto”.

Red Bull vende circa 5 milioni di lattine all’anno in 166 paesi. Nel 2014 aveva in giro per il mondo circa 1 milione di apparecchi refrigeratori per bottiglie. Di questi la metà sono Ecocooler (i 2/3 die ssi in Europa). Gli Ecocooler di Red Bull funzionano ad idrocarburi , dimostrano di avere una maggiore efficineza energetica rispetto ad esempio a quelli a R134a. “Siamo sicuri di avere fatto la scelta giusta” afferma Paige Dunn.

Unilever ha iniziato nel 2000 a cercare una soluzione a lungo termine per la refrigerazione . „Abbiamo analizzato una serie di soluzioni divers e alla fine abbimao sceelto gli idrocarburi“ afferma Rene van Gerwen. Essi si prestano bene per le temperature richeiste (il gelato si conserva a -18°C) sono i più simili agli HFC dal punto di vista della tecnologia della refrigerazione, a parte la questione della infiammabilita’ , ma “Quante cose con cui abbimao a che fare nel quotidiano sono infiammabili? Il problema non è l’infiammabilità ma il saperla gestire” afferma Rene van Gerwen. Infine l’efficienza: “L’efficienza media degli idrocarburi rispetto a d analoghi sistemi ad HFC è circa del 10%”. Il problema maggiore: soprattutto all’inizio i tecnici non erano preparati a trattare materiali infiammabili. La buona notizia? “Gli espositori per gelato a idrocarburi non mostrano nessun problema nei climi caldi“.. e lo dice uno che di espositori a idrocarburi ne ha 1,3 milioni!