DeCO2difichiamo i costi dei sistemi di refrigerazione a CO2

Un documento recentemente pubblicato da Hillphoenix e disponibile QUI in inglese, affronta la delicata e ancora attuale questione del costo degli impianti di refrigerazione completamente a CO2, partendo da quella che secondo Hillphoenix è la domanda che più frequentemente viene posta dagli acquirenti: „Quanto costa passare da un impianto tradizionale a uno completamente a CO2?“ In realtà la domanda è posta male. Sarebbe più appropriato chiedersi: „Quale è il ROI di un impianto al 100% a CO2?“ La risposta considera sicuramente i costi iniziali, ma va altre considerando anche il dopo: dalle spese per l’elettricità alla conformità con le normative. Il ROI considera i benefici tangibili ma anche quelli non direttamente tangibili. Solo analizzando il ROI, il pieno ritorno sugli investimenti, allora si può veramente vedere se il sistema a refrigerante alternativo può far risparmiare tempo e denaro e contribuire al futuro sviluppo del business.

Per determinare il ROI di un sistema di CO2 bisogna considerare i costi delle diverse variabili:

  • refrigerante
  • Energia
  • Attrezzature
  • Installazione del sistema
  • Manutenzione del sistema e prestazioni
  • regolamento

Alcune variabili di costo: si considerino alcuni esempi, semplici ma che influiscono sul costo totale dell’impianto.

  • Refrigerante: si parta dal refrigerante. Per il refrigerante, il rapporto di Hillphoenix fa il seguente esempio: si consideri un impianto che richiede 2000 libbre di R404A. Il costo di tale refrigerante è 6$/libbra. Quello della CO2 si aggira su 1$/libbra. E già si hanno risparmi che si aggirano sui 10.000$.
  • Energia: l‘energia è una spesa enorme per i supermercati. Un negozio di 50.000 m2 spende più di 200.000 dollari all’anno di elettricità e la metà viene spesa per la refrigerazione. Nella maggior parte dei casi la CO2 può essere più efficiente rispetto ai sistemi tradizionali di refrigerazione commerciali. Ciò è particolarmente vero in climi più freschi, dove i supermercati possono risparmiare dal 5% al 18% sulla bolletta energetica, a seconda della loro posizione e la fonte di alimentazione.
  • Componenti: le valvole speciali, le tubature in acciaio, i compressori e controlli elettronici utilizzati in un sistema a CO2 fanno salire il costo rispetto ad un sistema tradizionale HFC. Ma tale costo sta seguendo lo stesso schema dei prezzi di una qualsiasi nuova tecnologia – dalla produzione di apparecchi elettrodomestici ai portatili, agli smartphone. Una tecnologia innovativa è generalmente più costosa di quanto che è già sul mercato, ma offre anche nuove funzionalità e maggiori benefici. E la tecnologia diventa sempre meno costosa più sono le imprese o i consumatori che la adottano. Circa 3.000 sistemi di refrigerazione transcritici operano ora nei negozi di tutto il mondo. Le vendite sono in crescita, soprattutto ora dove i Retailer cercano modi per aumentare la sostenibilità e far fronte alle modifiche normative. L’analista Shecco indica che in Europa, ad esempio, l’uso di CO2 per il retail alimentare è più che raddoppiato dal 2011; Le vendite europee del sistema di CO2 Hill Phoenix Advansor sono aumentati del 500% dal 2009.
  • Installazione: l’installazione elettrica in genere costa meno per la CO2 rispetto ai tradizionali HFC. Ad esempio, in sistemi a CO2, dove un collegamento elettrico punto singolo è tutto ciò che serve. Anche i costi per il materiale delle tubature sono minori, semplicemente perché’ meno materiale è richiesto. E le linee di dimensioni più piccole in un sistema di CO2 sono più facili da installare, il che abbassa il costo del lavoro. Nel complesso, in negozio alimentare possono aspettarsi un risparmio del 12% al 18% per l’installazione di CO2, sulla base di progetti monitorati da Hill Phoenix, che ha contribuito a supermercati installare più di 50 sistemi di CO2 in Nord America dal 2012.
  • Manutenzione e costi relativi al funzionamento: il controllo della temperatura negli impianti a CO2 è più semplice di quello di sistemi tradizionali e questo influisce anche la conservazione degli alimenti stoccati.

Quindi?

Il rapporto considera tre supermercati a CO2 operanti negli Stati Uniti e paragona gli investimenti fatti per la CO2 agli investimenti dello stesso tipo di impianto ma a HFC. Il ROI può variare da immediati risparmi iniziali ad un punto di equilibrio che si verifica 10 anni dopo l’installazione. Si noti che queste classifiche non riflettono alcuni benefici come i costi dovuto ad eventuali aumenti del prezzo dell’energia o i costi per le armonizzazioni a nuove direttive. o infine i possibili aumenti nei costi dei refrigeranti. Solo una volta chiarite tutte queste voci oltre al costo stesso dell’impianto allora sì, si hanno gli strumenti per prendere le decisioni migliori.