Logistica collaborativa al Cold Chain Forum 2015

Cold Chain Forum – Logistica collaborativa

Circa 100.000 aziende di logistica e trasporto con un fatturato annuo di circa 73 miliardi; il 35% del fatturato è fatto dalle prime mille aziende, ma il 24% dalle prime 100: è il panorama italiano della logistica e del trasporto, un panorama estremamente polverizzato e frastagliato, contrario ad ogni logica legge di mercato. In una tale situazione l’industria food e la GDO devono fare un’assunzione di responsabilità e prendere atto che collaborare diventa una necessità: “Se non unifichiamo e aggreghiamo, non raggiungiamo le economie di scala necessarie per essere competitivi” afferma Renato Mosca, Direttore generale di STEF, specialista in logistica, intervenuto al recente Cold Chain Forum organizzato da IIR Italia a Milano sulla logistica collaborativa. “Se oggi pensiamo di continuare a poter fare le battaglie dei prezzi, anziché spostarci su una collaborazione concreta che trovi nell’organizzazione dei processi un punto nuovo di equilibrio, andiamo nella direzione sbagliata” continua Renato Mosca.

Queste ( e altre ) sono le riflessioni da cui sta nascendo in Italia la logistica collaborativa, un nuovo modo di pensare stoccaggi e trasporti in un ottica non piĂą di singolo – il singolo cliente, la singola consegna, il singolo marchio – ma che cerca di sfruttare tutti i possibili intrecci clienti/prodotti/consegne per ottimizzare i flussi di movimento merci sia in termini economici che, di conseguenza, in termini ambientali.

Cosa è la logistica collaborativa, dunque? Ne parleremo approfonditamente in uno dei prossimi numeri di Zero sotto Zero. Intanto riassumiamo qui i concetti fondamentali discussi al congresso:

  • bisogna uscire dall’ottica del proprio confine, superare le vecchie logiche campanilistiche e protezionistiche. “Nessuno di noi è speciale. I problemi sono comuni e la collaborazione aiuta a risolverli. Si tratta di un’opportunitĂ  per entrare in una economia di mercato, per rimanere competitivi e fare fronte a costi in aumento”;
  • bisogna collaborare con chiarezza e trasparenza: “Collaborare significa condividere i vantaggi con tutti gli attori che partecipano; se non lo si fa con chiarezza e trasparenza si continuerĂ  a trattare all’interno di un clima di diffidenza e la trattativa avverrĂ  ancora solo a livello di prezzi, senza trovare i punti di contatto e di unione”
  • bisogna cercare risposte nuove ai cambiamenti di mercato. “In questo momento vedo ancora molta lentezza. Il mercato evolve piĂą velocemente. La nostra logistica oggi vive ancora in schemi di dieci anni fa del periodo pre-crisi e questo non va bene”.