I miei primi 40 anni

Con un fatturato di oltre 14milioni di euro per l’anno 2011 (+11% rispetto all’esercizio precedente), ed una esportazione pari al 40% della produzione (che si sta facendo sempre più forte in Europa, Russia, Nord Africa e Paesi Emergenti), la Stefani SpA ha più di un motivo per festeggiare. Ne parliamo con il titolare Massimo Stefani, che ha già pronti nuovi progetti in un mercato sempre più globale e competitivo

Complimenti per il traguardo appena raggiunto. Come si è evoluta la sua azienda e il mercato in questi 40 anni?
Stefani SpA, azienda attiva nella produzione di scambiatori di calore per il condizionamento e la refrigerazione, festeggia un importante anniversario che ha visto una piccola impresa artigianale fondata da due fratelli trasformarsi in un’azienda che oggi esporta in tutto il mondo e produce in una sede di ben 7.500mq. Un traguardo per ricordare lo spirito pioneristico di mio padre Giovanni e di mio zio Antonio, emigrati nell’immediato dopoguerra in Svizzera e rientrati successivamente in Italia dove hanno cominciato a produrre imballaggi metallici. Negli anni Settanta diedero vita ad un’azienda in grado di fornire scambiatori per condizionamento, riscaldamento e refrigerazione, spaziando dal settore alimentare (conservazione dei cibi) fino all’automotive (test a temperature estreme di componenti per auto). Io entrai in azienda nel 1983 e ne ho assunto le redini nel 2009 alla scomparsa di mio padre portando avanti gli stessi valori: una grandissima passione per il lavoro e un rapporto di rispetto e trasparenza per dipendenti e collaboratori.

Cosa produce la Stefani e in quali settori opera?
La produzione della Stefani Spa è attualmente concentrata in 2 linee di prodotto principali: gli scambiatori di calore a batteria alettata e le unità ventilate. I settori sui quali operiamo sono principalmente quelli della refrigerazione commerciale/industriale e della conservazione di prodotti freschi; abbiamo, tuttavia, una ormai consolidata esperienza anche su altri campi di applicazione come quelli della climatizzazione ambientale, trattamento dell’aria, lavorazioni di prodotti agroalimentari ed applicazioni industriali come la dissipazione di calore per impianti di cogenerazione per citarne alcuni.

Massimo Stefani, titolare della Stefani SpA

Quale posizione occupa attualmente nel mercato?
Ad oggi, la Stefani Spa, ha raggiunto un traguardo importante oltre ai suoi 40 anni di attività: l’aver conquistato l’attenzione degli operatori del settore che vedono nella nostra azienda un valido competitor. Negli ultimi tre anni siamo riusciti ad aumentare il fatturato del 40% in un periodo difficile per l’economia mondiale ed ad ottenere una maggiore penetrazione nel mercato europeo (specialmente del nord Europa), russo e nord-africano. Inoltre, abbiamo  avviato potenziali collaborazioni anche in Australia e sud America.

Quali sono i principali highlight di Stefani Spa?
Forget your habits. Ecco come si presenta la nostra azienda sul mercato e la nostra storia lo dimostra: i nostri prodotti vengono ideati, progettati e costruiti sulla base delle specifiche richieste del mercato, in generale, e dei nostri clienti, in particolare. Grazie alla struttura flessibile e dinamica possiamo proporre nuove soluzioni tailor-made.

Quali nuove soluzioni proponete per il settore refrigerazione?
Tra i nuovi prodotti che stiamo sviluppando possiamo citarne due.
La linea di evaporatori per abbattimento di temperatura della serie SHBF e SHF utilizzati in celle o tunnel per il raffreddamento rapido e la surgelazione di prodotti alimentari. Le potenze possono variare da 18 a 275 kW con temperature del prodotto che passano da 5/10 °C a -15/-20 °C in poche ore. Sono disponibili anche in versione per acqua glicolata (SGBF, SGF) e per ammoniaca (SABF, SAF).
La serie speciale BLIZZARD proposta quando si rendono necessarie potenze, portate d’aria, frecce dell’aria elevate e/o condizioni di lavoro particolari; questa soluzione permette di coprire tutte quelle applicazioni che non possono essere soddisfatte con macchine standard a catalogo. Trovano impiego tipicamente in celle di volumetria importante e con basse temperature; talvolta possono venire utilizzate anche per condizioni di lavoro con temperature positive o leggermente sotto lo zero.

Quali esigenze manifestano i vostri clienti?
Al primo posto, ci sono la qualità e l’affidabilità. Quindi segue la possibilità di personalizzare il prodotto, ma con costi contenuti e comunque concorrenziali.

Quali sfide di mercato affronta, oggi, la sua azienda?
La sfida è duplice: tecnologica e di competitività. Tecnologica perché un prodotto maturo come le batterie alettate vive oggi una stagione di potenziale rinnovamento con l’affacciarsi di nuove soluzioni come il tubo in alluminio o i microcanali, mentre le unità ventilate vedono un sempre maggiore aumento della componente elettronica con , ad esempio, l’utilizzo di ventilatori a commutazione elettronica (così detti ventilatori EC) che permetteranno una migliore gestione e monitoraggio delle macchine. Dall’altro lato, viene richiesta una forte competitività per proporre prodotti affidabili e con prezzi che ormai si devono confrontare sul mercato mondiale con produttori in parte favoriti da costi di produzione contenuti. La sfida da vincere per noi come azienda italiana sarà riuscire a produrre con un sempre maggiore contenuto tecnologico senza gravare sul cliente finale.

Quali valori afferma Stefani Spa?
Direi che abbiamo sempre cercato di coniugare le tre componenti per noi fondamentali del prodotto: qualitĂ , prezzo, servizio. Penso che il corretto mix di queste tre componenti sia fondamentale, ma che altrettanto fondamentale sia il coinvolgimento di tutti gli attori presenti in azienda attraverso un lavoro di squadra e una sempre maggiore proattivitĂ  nei confronti dei nostri clienti.

Quali sono le vostre politiche ambientali?
Per cercare di ridurre l’impatto dei nostri prodotti sull’ambiente, abbiamo sviluppato una linea di evaporatori commerciali funzionanti ad anidride carbonica (CO2) un fluido naturale con ODP (Ozone Depletion Potenzial, cioè il potenziale di riduzione dell’ozono stratosferico) e un GWP (Global Warming Potential, cioè il potenziale di riscaldamento globale) pari a zero. Stiamo, inoltre, offrendo la possibilità di sostituire i ventilatori standard con i già citati nuovi ventilatori EC che permetteranno, a parità di prestazioni, di ridurre il consumo di energia elettrica assorbita e il rumore immesso nell’ambiente.

Quali obiettivi vi siete posti per il prossimo 2013?
L’azienda sta affrontando investimenti importanti legati al ciclo produttivo e il sistema gestionale aziendale con un occhio sempre attento allo sviluppo di nuovi prodotti, alla riprogettazione di quelli esistenti e al servizio al cliente.

Quali progetti avete in programma e quali case study amate ricordare?
Tra i progetti realizzati possiamo ricordare, a titolo di esempio, uno dei più grandi impianti di macellazione europei realizzato in Polonia in cui sono state installate macchine ad ammoniaca per i tunnel di raffreddamento e ad acqua glicolata per le restanti celle di lavorazione, per un totale di quasi 10.000 kW frigoriferi. Altro progetto è la realizzazione di una centrale di trasformazione del residuo solido urbano (RSU) in energia elettrica in Colombia: sono stati forniti 13 drycooler a “V” della serie SDNV della potenza complessiva di 10 MW necessari per il raffreddamento del condensatore nel ciclo con turbina a vapore.