Il Ministero incontra le associazioni di settore per implementare al meglio il nuovo Regolamento Fgas a livello nazionale

Domenico Belli

Il nuovo regolamento F gas, denominato anche Regolamento (UE) 2024/573 è entrato in vigore l’11 marzo. «Siamo convinti che esso sia il migliore possibile in questa fase storica che vede l’ Europa al centro di un  importante impegno per abbandonare il prima possibile gli Fgas» afferma l’avvocato Domenico Belli – direzione affari europei e internazionali presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica-Mase, intervenuto il 13 marzo al convegno organizzato dal Centro Studi Galileo nel contesto di MCE – Mostra Convegno Expocomfort.  In quanto “Regolamento” esso è di immediata attuazione negli Stati membri. Tuttavia, vi sono alcuni aspetti la cui definizione è deputata ai singoli Stati membri. Inoltre, è richiesto un aggiornamento di alcuni decreti nazionali, come ad esempio il DPR 146. Per fare ciò e per farlo “in tempi più brevi rispetto a quanto richiesto dall’implementazione a livello nazionale del Regolamento precedente“,  il Ministero inizierà a breve i colloqui con le parti interessate del settore per definire le soluzioni migliori di implementazione. Intanto le maggiori associazioni italiane di settore – AiCARR, Assoclima, Assocold, Assofrigoristi, Assogastecnici, ATF, Unione del Caldo e del Freddo Green – hanno redatto un documento da presentare al Ministero con gli elementi salienti che devono essere meglio definiti a livello nazionale, portando una serie di proposte di miglioramento per ciascuna delle tematiche da trattare. Ad esempio: 

  • Come migliorare la Banca dati Fgas in modo da poter tracciare gli impianti contenenti gas fluorurati durante tutto il loro ciclo di vita, dalla vendita alla dismissione finale con il recupero del refrigerante
  • la formazione e la creazione della figura del tecnico frigorista altamente specializzato con nuovi percorsi di qualificazione supportati dalle aziende accreditate e formazione a partire dalle scuole tecniche superiori;
  • affrontare alcune criticità nel controllo del traffico illegale di refrigeranti che in Italia sta assumendo dimensioni preoccupanti: si stima che il 30% circa del refrigerante circolante sia illegale;
  • Requisiti di sicurezza

«Il Ministero auspica una stretta collaborazione con le associazioni di settore nei prossimi mesi, con momenti di confronto e di discussioni per trovare soluzioni che andremo presto ad adottare per implementare al meglio il nuovo regolamento a livello nazionale» conclude Belli.