KENYA: emissioni anomale di HFC23 dalla Cina

HFC 23

Secondo la rivista Nature, una nuova ricerca indicherebbe che le emissioni di HFC 23 hanno continuato ad aumentare negli ultimi anni e sembrerebbe che almeno la metà di tali emissioni verrebbe dalla Cina. Queste emissioni anomale sono state tra i temi discussi a Nairobi, in Kenya, al 35esimo vertice delle Parti del Protocollo di Montreal.

L’HFC 23 ha una storia a dir poco controversa. La distruzione della sostanza, prodotto secondario nella produzione di altri HFC, era diventata “fonte di facile guadagno” in crediti di carbonio da parte di paesi produttori di HFC. Nel 2020, però, i principali produttori di HFC-23 – tra cui India e Cina – hanno accettato di fermare unilateralmente le emissioni di questa sostanza chimica. Tuttavia, sia nel 2020 che nell’agosto 2023, gli scienziati hanno riportato prove di un aumento delle emissioni di HFC-23 e una fonte di queste emissioni sembra essere proprio la Cina.

Al termine della riunione delle Parti del Protocollo di Montreal di questa settimana in Nairobi, i Paesi hanno la prima opportunità di agire in merito alle prove pubblicate di recente sulle emissioni di HFC-23 in corso. Sono inoltre emerse discussioni anche in merito a nuove prove di emissioni in corso di diversi CFC, compresi alcuni che probabilmente vengono prodotti come elementi costitutivi – o materie prime – per altre sostanze chimiche, e che quindi sono esenti dai controlli previsti dal Protocollo di Montreal.

Secondo alcuni studiosi, queste emissioni sarebbero da considerare residue o minori e non inficierebbero il successo del protocollo di Montreal che ha già stabilizzato lo strato di ozono. Tuttavia, si riconosce che è ancora necessario del lavoro per eliminare anche queste anomalie.