In data 21 settembre il Senato degli Stati Uniti, con un forte sostegno bipartisan, ha dato parere favorevole alla ratifica dell’Emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal sulle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono. Gli Stati Uniti si uniranno presto ad altri 137 Paesi che hanno già ratificato l’Emendamento di Kigali.
L’Emendamento di Kigali prevede una riduzione graduale del consumo e della produzione di idrofluorocarburi. La sua attuazione a livello globale dovrebbe evitare un riscaldamento di mezzo grado Celsius entro la fine del secolo.
Le comunità ambientaliste e imprenditoriali statunitensi hanno sostenuto con forza la ratifica dell’Emendamento di Kigali, che contribuirà a garantire che l’industria statunitense rimanga leader mondiale nello sviluppo, nella produzione e nell’impiego di alternative agli HFC. Secondo le stime dell’industria, la ratifica degli Stati Uniti sosterrà 33.000 nuovi posti di lavoro nel settore manifatturiero e genererà 12,5 miliardi di dollari di nuovi investimenti nell’economia statunitense nel prossimo decennio.
La ratifica dell’Emendamento di Kigali sarà un vantaggio per le aziende americane innovative che hanno sviluppato alternative agli HFC e le aiuterà a esportare la tecnologia statunitense nei mercati esteri.
Il Protocollo di Montreal, che regola anche la produzione e il consumo di sostanze che riducono lo strato di ozono, è uno degli accordi ambientali internazionali di maggior successo. Ciononostante si prevede che ripristinerà lo strato di ozono stratosferico solo entro il 2065, ovvero ben 76 anni dopo la sua entrata in vigore (1989), un monito a considerare bene tutte le possibili conseguenze di una immissione di nuove molecole nell’ambiente.