È l’ora delle scelte, anche per la refrigerazione

Da sinistra verso destra: Davide Sabbadin, Francesco Mastrapasqua, Andrea Minutolo (conduttore), Riccardo Bani e Marco Mancini.

Si è svolto a inizio dicembre a Roma il forum QUALENERGIA, una manifestazione a carattere itinerante che propone un confronto tra istituzioni, imprese, mondo dell’economia e della ricerca sull’efficienza energetica e le fonti rinnovabili. Quest’anno il forum ha dedicato una sessione alla decarbonizzazione dei sistemi di refrigerazione e climatizzazione.

QUI la registrazione dell’evento. Dal minuto 5:11:30 al minuto 6:10:37 si parla di refrigerazione e climatizzazione.

Gli interventi

Legambiente: 10 proposte per la decarbonizzazione del settore

(Marco Mancini, responsabile scientifico Legambiente)

Le 10 azioni prioritarie che Legambiente ritiene necessarie per la decarbonizzazione del settore sono

  • attuare campagne di informazione e sensibilizzazione sia tra gli utilizzatori degli impianti/cittadini, che per gli installatori/manutentori, per far comprendere l’elevato impatto ambientale di queste sostanze e le corrette modalità̀ di gestione;
  • ridurre, attraverso sistemi di incentivazione e agevolazione, gli elevatissimi costi di gestione del refrigerante a fine vita che oggi scoraggiano l’adozione delle prassi corrette di recupero e smaltimento;
  • incentivare la formazione obbligatoria dei tecnici non solo verso i gas sottoposti a patentino F-gas, ma anche verso le alternative a gas naturali (CO2, ammoniaca e Hc), affinché possa diffondersi una consapevolezza maggiore anche del problema legato alle emissioni e l’impatto al cambiamento climatico di questo settore;
  • potenziare il sistema dei controlli e delle sanzioni, a partire dalle forze dell’ordine (in particolare delle dogane), per contrastare l’illegalità ambientale nel settore che è in forte crescita;
  • accompagnare la revisione del Nuovo Regolamento Europeo sugli F-gas a livello istituzionale (Commissione EU, Camera, Senato, MiTE), attraverso l’adozione di obiettivi e standard ambiziosi che permettano la decarbonizzazione del settore nel più breve tempo possibile;
  • incentivare la ricerca scientifica, tecnologica e la comunicazione rispetto ai vantaggi, l’efficienza e il ridotto impatto ambientale dell’utilizzo dei gas naturali, definendone meglio gli effetti che hanno per un settore strategico come la refrigerazione e il condizionamento, ed abbattere le barriere non tecnologiche che ne limitano la diffusione;
  • istituire un tavolo di lavoro permanente sulla sostenibilità del settore della refrigerazione e condizionamento volto all’affermazione dei gas naturali, e a far emergere le eccellenze del nostro Paese anche alla luce del Nuovo Regolamento Europeo;
  • incentivare la ricerca scientifica e la comunicazione rispetto agli impatti delle nuove miscele chimiche a basso GWP (HFO) per scongiurare futuri impatti ambientali e sulla salute dei cittadini a breve e lungo termine;
    In Italia il 4,4% deile emissioni di gas serra è dovuta a HFC. (Dati ISPRA 2020). Cliccare per ingrandire.
  • Green Public Procurement e mondo della refrigerazione e condizionamento sono legati da almeno due Criteri Ambientali Minimi per gli appalti delle amministrazioni pubbliche. Necessario accelerare la revisione affinché in essi siano considerati i temi della refrigerazione e condizionamento green, inserendo delle specifiche che riguardino oltre che l’efficienza energetica degli impianti, anche la tipologia di gas da utilizzare;
  • la formazione di un Consorzio, sul modello di quelli già in essere per il trattamento dei RAEE o degli imballaggi, per il recupero e il trattamento di tali tipologie di gas (F-gas) per agevolare il conferimento in appositi impianti per il recupero e la rigenerazione di queste sostanze e fornire il supporto ai manutentori e agli installatori di impianti evitandone la dispersione in atmosfera, con le conseguenze che ne derivano.

Queste proposte sono contenute anche nella quarta edizione del rapporto “Rinfreschiamoci

senza riscaldare il Pianeta 4.0  – I refrigeranti e il clima secondo Legambiente” appena pubblicato e disponibile QUI

EEB – European Environmental Buro: Il Governo segua la vocazione della sua industria manifatturiera nel settore del freddo sostenibile

(Davide Sabbadin, enior Climate and Circular Economy Policy Officer EEB)

  • Senza una revisione e gestione dei gas refrigeranti e senza una decarbonizzazione dei settori del raffrescamento, refrigerazione e riscaldamento – tutti comparti che hanno tecnologie di decarbonizzazione mature e disponibili sul mercato – rischiamo di non farcela a decarbonizzare la nostra economia;
  • È necessario andare verso un superamento dell’utilizzo dei gas patentati e passare, laddove tecnicamente possibile, ai refrigeranti naturali. Mentre il primo è un mercato asfittico con pochi produttori (e nessuno italiano, NdR) quello dei gas naturali è un mercato molto più distribuito, sia come produttori che geograficamente;
  • Molte aziende italiane hanno investito in maniera pionieristica in tecnologie sui gas non patentati e naturali e oggi hanno una leadership nel mondo nel settore della refrigerazione naturale;
  • Ci deve essere una posizione del governo italiano che sia coerente con le sue ambizioni di carattere climatico e con la vocazione della sua industria manifatturiera.
  • L’Italia ha un comparto manifatturiero del freddo molto importante, che coinvolge molte aziende e molti lavoratori. Sarebbe importante avere un tavolo istituzionale su questi temi e per queste tecnologie, per rendere evidente alla politica il valore della filiera del freddo dei refrigeranti naturali in Italia.

Teon: iniziare a quantificare le esternalità ambientali delle diverse tecnologie

(Riccardo Bani, Presidente di Teon, azienda produttrice di pompe di calore ad alta efficienza energetica)

  • i refrigeranti naturali non solo hanno un impatto in termini CO2 significativamente inferiore agli F-Gas in generale ma i refrigeranti naturali sono proprio la tecnologia che consente di migliorare le performance di alcune macchine come le pompe di calore;
  • Non solo l’Italia ha una forte industria manifatturiera per quanto riguarda gli impianti a gas naturale ma anche per quanto riguarda i componenti e la produzione degli stessi gas l’Italia ha una forte industria e può dunque dare un contributo a tutta la filiera;
  • dobbiamo iniziare a quantificare le esternalità ambientali che si producono con le diverse tecnologie, ad esempio con una carbon tax o un sistema simile, perché solo così possiamo affermare la transizione energetica ed ecologica.

Assocold: la transizione ecologica nel nostro paese non può prescindere dal controllo degli F-gas

(Francesco Mastrapasqua, Presidente Assocold)

  • la transizione ecologica nel nostro paese non può prescindere da un controllo degli F-gas;
  • l’Italia è in grado di produrre attrezzature ad altissima efficienza con refrigeranti naturali e ha una leadership assoluta a livello mondiale con elevati numeri di export. Tecnicamente, dunque, dispone di attrezzature e know-how per una transizione verso tecnologie sostenibili;
  • A livello europeo i numeri degli impianti sostenibili installati – circa 40.000 impianti a CO2 e 4-5 milioni di plug in ad HC solo nel settore commerciale – indicano che le tecnologie efficienti a refrigeranti naturali sono mature e affidabili;
  • Per una transizione ecologica del paese occorre che la refrigerazione commerciale italiana – che è causa di elevate emissioni di gas serra – transiti verso soluzioni più sostenibili e per velocizzare questo passaggio occorre l’appoggio delle istituzioni.

ATF: la preparazione dei tecnici è fondamentale per la transizione verso refrigeranti più sostenibili

(Marco Buoni, Presidente)

  • Una corretta manutenzione degli impianti è fondamentale per mantenerne elevata l’efficienza;
  • In Italia abbiamo 80.000 tecnici certificati F-Gas e siamo il secondo paese con il maggior numero di persone certificate. Inoltre, la banca dati F-Gas e i registri elettronici degli impianti – tutto online – permettono un buon monitoraggio dei sistemi e della loro gestione;
  • È necessario rendere obbligatoria anche la formazione per maneggiare i gas alternativi.

ECOS: adeguare gli standard all’evoluzione delle tecnologie

(Rita Tedesco, Senior Programme Manager Climate & Energy Team Ecos)

  • Alcuni refrigeranti naturali sono infiammabili (NdR: anche alcuni di quelli sintetici) ma il know how dei costruttori e dei tecnici e la qualità degli impianti rendono questa caratteristica perfettamente gestibile;
  • Vi sono però standard industriali di sicurezza non più al passo con i tempi che limitano l’uso di questi refrigeranti anche laddove ormai sarebbe possibile utilizzarli per le migliorie portate alle tecnologie in tanti anni di sviluppo;
  • È fondamentale adeguare gli standard di sicurezza alle tecnologie attuali affinché esse si possano applicare laddove possibile.

In conclusione all’evento è intervenuta anche la senatrice Patty L’Abbate, Commissione Trasporti Camera dei Deputati presentataria del disegno di Legge “Disposizioni in materia di transizione ecologica per il contrasto all’aumento dei gas serra fluorurati provenienti dalla refrigerazione commerciale”

  • Per decarbonizzare l’economia occorre lavorare su più fronti e in diversi settori. Combattere i gas a effetto serra è uno di questi fronti;
  • Abbiamo presentato questo disegno di legge per facilitare un cambio di direzione della refrigerazione, dai fluorocarburi dannosi per il clima ai refrigeranti naturali a impatto decisamente inferiore;
  • Lo strumento sarà un credito di imposta. Da questo DDL è stato proposto un emendamento alla Legge di Bilancio che ha avuto largo appoggio.