L’istituto di refrigerazione britannico IOR ha un nuovo presidente

IOR
Kevin Glass

L’8 novembre Kevin Glass, managing director di Bitzer UK, ha formalmente assunto la funzione di presidente  dell’Istituto di refrigerazione britannico (IOR). Nel suo discorso inaugurale, dopo aver ringraziato il presidente uscente S.Gill, ha definito i suoi obiettivi per un settore del raffreddamento che sta affrontando complesse sfide tecniche, politiche e di competenze, che in Gran Bretagna sono rese ancora più complesse dalle incertezze relative alla Brexit.

«La refrigerazione e il condizionamento contano. Sono vitali per la società di oggi. Senza di esse e ugualmente senza le donne e gli uomini che progettano, costruiscono, installano e mantengono gli impianti, torneremmo indietro di secoli» ha affermato, anche facendo riferimento a una recente trasmissione della BBC che ha indicato la refrigerazione come una delle più grandi invenzioni di tutti i tempi.

«Il nostro settore è legato ad alcuni dei temi più controversi e urgenti del nostro tempo: l’efficienza energetica, il cambiamento climatico, l’ambiente, la sicurezza alimentare, l’inquinamento dell’aria, per non parlare della sicurezza dei farmaci. Sono tutti temi che riguardano il grande pubblico in aspetti vitali». Ma l’industria della refrigerazione, afferma Glass, è in crescita e sta dimostrando di essere in grado di far fronte a tutte queste sfide con un atteggiamento che fino ad ora è stato produttivo e positivo.

Forse la sfida più grande per il settore del freddo britannico deve ancora arrivare: Brexit. Ad essa Glass dedica una buona parte del suo discorso, sottolineando l’importanza che il processo Brexit sia condotto in modo da non creare frizioni tra il settore britannico e quello europeo perché le decisioni che si prenderanno in questo contesto avranno il loro influsso per decenni a venire. Glass affronta anche quello che lui indica come il “problema principale e tecnicamente ancora irrisolto” del settore: quello dei refrigeranti. «Non esiste una sola soluzione per tutto. Ognuno di noi vuole tornare a una situazione “ordinata e chiara” nella questione refrigeranti. Ma per ora continuiamo a navigare attraverso soluzioni molteplici. E appena ci sembra di aver trovato un equilibrio, ecco che appare all’orizzonte una nuova opzione che scompiglia  le carte sul tavolo (…). Tuttavia solo il tempo ci dirá se queste sono una vera e reale soluzione per il futuro».

«Una delle nuove e grandi opportunità anche per la nostra industria è l’impianto “intelligente”». Questo offre la possibilità di collezionare e usare un enorme quantità di dati. L’era del digitale e dell’elettromeccanica ha rivoluzionato e sta rivoluzionando anche il settore del freddo. «Credo che questa sia una vera e propria rivoluzione». I compressori variabili, il monitoraggio online remoto delle macchine, i dati sul funzionamento sono tutti elementi che aprono innumerevoli porte. «Sono tecniche che nel nostro settore muovono i primi passi ma hanno un potenziale enorme di migliorare il servizio che possiamo offrire. Credo che queste tecnologie giocheranno un ruolo sempre maggiore nella nostra industria e saranno fonte di risparmio di tempo, energia e denaro».

Da ultimo Glass tocca un tema che riguarda (o dovrebbe) il settore del freddo di tutta Europa: il cambio generazionale e la necessità di attirare nuove leve nel settore: «Sebbene abbiamo fatto un ottimo lavoro di “reclutamento” negli anni passati, abbiamo ancora un grosso lavoro di fronte a noi per portare nuove leve nel freddo e assicurare un futuro di successo alla nostra industria». Tra l’altro, l’industria  del freddo, che forse veniva fino ad oggi  percepita come puramente meccanica e tradizionale, sta diventando sempre più una vera e propria industria high tech, grazie alla rivoluzione digitale che la sta positivamente sconvolgendo. E questo potrebbe aumentare l’appeal del freddo.

Il discorso integrale è disponibile in inglese QUI