Come rende noto Il dr. Umberto Lucia, del Dipartimento Energia del Politecnico di Torino, ha recentemente portato avanti una ricerca, pubblicata su Scientific Reports (QUI), che è il risultato del lavoro che ha impegnato questi anni un gruppo di ricercatori del gruppo di Fisica tecnica industriale del Politecnico di Torino nello sviluppo di ricerche nell’ambito della termodinamica dei sistemi irreversibili per applicazioni ai nanosistemi in biochimica, biofisica e ingegneria biomedica.
Lo studio del Politecnico di Torino ha dimostrato analiticamente, per la prima volta, come l’interazione tra la radiazione termica e la materia modifichi gli stati interni atomici o molecolari con una conseguente irreversibilità microscopica, giungendo ad una formulazione analitica che ne consente la valutazione quantitativa degli effetti riuscendo a esprimere – attraverso l’equazione di Schrödinger – la modifica degli stati atomici per gli atomi idrogenoidi.
Il risultato ottenuto dal Politecnico di Torino dimostra le ipotesi di Einstein, Schrödinger e Gibbs sulle irreversibilità atomiche causate dalle interazioni elettromagnetiche, attesta l’ipotesi di Doyle (astrofisico attuale vice preside ad Harvard) sulle irreversibilità elettromagnetiche della radiazione termica, quindi del disequilibrio termico sistema-ambiente e propone una formulazione per l’equazione di Schrödinger estesa al sistemi irreversibili.
Lo studio dei sistemi irreversibili iniziò già nel 1789, quando Benjamin Thompson rilevò che l’attrito meccanico genera calore. Nel 1852, Lord Kelvin sviluppò i risultati di Carnot evidenziando che Il calore generato da attrito è un processo irreversibile, che esiste una tendenza universale nel dissipare l’energia meccanica in calore e che il calore perso non è altro che un flusso di calore da un sistema non isolato verso l’ambiente. Nel 1865, Rudolf Clausius introduce il concetto di entropia proprio per sviluppare l’analisi dei processi dissipativi mentre nel 1872, il fisico austriaco Ludwig Eduard Boltzmann cercò di affrontare l’irreversibilità usando argomenti statistico-probabilistici elaborando il teorema H, oggetto anche di numerose critiche (Loschmidt e Zermelo).
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