EUROVENT Innovation HUB – WITT: “Natural Future”

Monika Witt - Eurammon
Monika Witt – Eurammon

All’Innovation HUB di Eurovent tenutosi a settembre a Cracovia è intervenuta anche Monika Witt, presidente di Eurammon, l’iniziativa europea per la refrigerazione naturale. Ha spiegato perché secondo lei il futuro appartiene alla refrigerazione naturale.

«Siamo tutti d’accordo – ha esordito – sul fatto che l’impiego dei refrigeranti sia destinato ad aumentare. Per via del cambiamento climatico ma anche di un maggior tenore di vita, aumenta il numero di persone che utilizzano condizionatori così come aumenta il numero di persone che ricorrono ad alimenti refrigerati e surgelati».

Il refrigerante ideale è una combinazione di eccellenti proprietà termodinamiche, economicità e disponibilità, basso o nullo impatto ambientale e sicurezza. Nel passato si è puntato molto sulla sicurezza del refrigerante e l’impatto ambientale aveva chiaramente meno importanza.

Ma cosa significa sicuro? La definizione ufficiale è data in relazione alle persone che sono vicine al luogo di utilizzo del refrigerante o che lo utilizzano, mentre non viene considerato l’effetto sulle persone lontane, quale invece potrebbe essere l’effetto del cambiamento climatico.

«Se vogliamo raggiungere gli obiettivi climatici che ci siamo prefissati, questo modo di considerare la sicurezza deve cambiare, anche perché hanno danneggiato più persone gli effetti deleteri del cambiamento climatico che non i refrigeranti infiammabili» afferma Witt.

È richiesta una rivoluzione mentale ed il considerare la situazione globale.

Il focus degli standard di sicurezza non può più essere solo la persona che lavora con il sistema. Sia chiaro: questo rimane fondamentale, come rimane fondamentale che il sistema sia il più sicuro possibile. Ma dovremmo iniziare a considerare la sicurezza di ogni persona che vive sul pianeta. La valutazione di cosa è pericoloso e quanto è una sfida che fino ad ora non ha accettato nessuno. Non andrebbe considerato solo il riscaldamento globale, ma anche acqua e suolo. I nuovi refrigeranti sintetici, ad esempio, hanno un basso GWP ma una volta decomposti, rilasciano nelle acque e nel suolo molecole la cui interazione con gli ecosistemi è ignota. Questo è da considerare sicuro?

«Dobbiamo cambiare l’approccio: una soluzione per tutto non esiste più, ammesso che sia mai esistita. Dobbiamo essere consapevoli che sia che si scelgano i refrigeranti naturali che i nuovi sintetici, sarà sempre necessario fare una analisi di rischio, per via della tossicità, della infiammabilità o delle pressioni di lavoro».

L’intera presentazione è disponibile in inglese QUI

Maggiori informazioni su Eurammon QUI