Commercio illegale ODS: una proposta per arginarlo

In occasione degli incontri di Vienna tra le Parti del Protocollo di Montreal che si stanno svolgendo in questi giorni, l’ong EIA – Environmental Investigation Agency – ha pubblicato un breve rapporto sul commercio illegale di ODS.

«La richiesta globale di refrigeranti è aumentata significativamente negli anni recenti, con picchi nel consumo di HCFC circa tre volte maggiori della produzione di CFC. La dimensione del commercio illegale di GCFC potrebbe essere potenzialmente maggiore di quanto visto per i CFC» si afferma nel rapporto.

 Il commercio illegale di ODS è sorto soprattutto grazie allo sfasamento tra il periodo di eliminazione nei paesi ARTICLE 5 (in via di sviluppo, A5) e i paesi NON ARTICLE 5 (non-A5, industrializzati) che permette nei paesi A5 la produzione e l’uso di sostanze bandite nei paesi non A5. Secondo quanto riportato, i sequestri di CFC sono ancora in corso in maniera allarmante, nonostante le sostanze chimiche siano state ufficialmente bandite nel 2010.

Per affrontare il problema, la EIA ha invita le parti del Protocollo di Montreal a Vienna per estendere i sistemi di licenza per includere gli HFC, miscele di HFC e HFO.

Essa invita le Parti a migliorare la comunicazione dei dati alla Segreteria dell’Ozono dell’UNEP per quanto riguarda i consumi, la produzione, l’importazione, l’esportazione e la riesportazione di queste sostanze (tra cui il Paese di destinazione, paese d’origine, materie prime alimentari, riciclato e rigenerato sostanze).

Il rapporto cita l’applicazione di sanzioni per scoraggiare il commercio illegale, una migliore formazione e incentivi per i funzionari doganali monitoraggio di grandi serbatoi di ODS, e monitorare l’uso delle materie prime – anche da parte di licenze utenti delle materie prime e la verifica degli utenti finali – tra le altre possibili misure da adottare.

Il rapporto è disponibile in Inglese QUI