Refrigerazione domestica: uno sguardo dietro le quinte

L’UNEP ha emesso una nota tecnica sulla refrigerazione domestica, aggiornata ad ottobre 2015.

Secondo quanto in essa si legge la maggior parte degli apparecchi dedicati alla refrigerazione domestica (tipicamente tra 0,1 e 0,5 kW) funziona a idrocarburi ed entro il 2020 il 75% dei refrigeratori funzionerà a HC-600a senza la necessità di un regolamento legislativo. Nella UE il 90% degli apparecchi domestici già oggi funziona a HC-600. Ci sono nel mondo circa 500 milioni di freezer e refrigeratori che funzionano con questo refrigerante. Gli standard di sicurezza permettono di usare fino 0,15 Kg di HC-600 nella refrigerazione domestica, ma la maggior parte di questi apparecchi necessita di una minore quantità. Solo in Canada e USA questo refrigerante non è ancora diffuso per la refrigerazione domestica  perché gli standard permettono solo quantità massime di 0,057 Kg in quanto infiammabile.

Nella maggior parte delle regioni, però, ci si aspetta una diffusione degli HC. C’e’ chi prospetta un’entrata in scena anche in questo settore degli HFO, in particolare HFO-1234yf e HFO-1234ze. Questi però sono leggermente infiammabili e la legislazione per ora non differenzia tra alta o bassa infiammabilità. Inoltre essi non sono ancora stati usati per queste applicazioni e compressori adeguati e ottimizzati per questi refrigeranti non sono ancora ampiamente disponibili.

Ci sono sul mercato anche tre blend con GWP attorno a 600 e proprietĂ  simili a quelle del 134a che potrebbero essere considerati nel caso sia richiesto un refrigerante non infiammabile per la refrigerazione commerciale, ovvero R-450A, R513A e R513B.

In generale, l’HC600a ha delle proprietà termofisiche e chimiche ottime, che lo rendono altamente efficiente per la refrigerazione domestica. La maggior parte degli apparecchi domestici ad HC ha efficiente migliori che i nuovi apparecchi a R134a. L’efficienza energetica degli HFO per la refrigerazione domestica non è ancora nota.

Maggiori informazioni: QUI