Poco prima di Natale in un incontro tradizionale che si svolge tra la stampa e il mondo del Retail anglosassone, quest’ultimo ha riassunto in “margini di guadagno inferiore, punti vendita più piccoli e piu’ “convenience” il volto nuovo che il supermercato sta acquisendo oggi. “Vi era un tempo in cui i supermercati semplicemente fiorivano. Eravamo talmente presi dal fare affari che non avevamo né tempo né necessità di pensare al risparmio energetico. Ma oggi, dopo il successo dei vari Aldi e Lidl, che non possiamo più considerare come i “discount” ma come una genuina forza vendita, i tempi sono cambiati” afferma Colin Coe dei supermercati Morrisons.
Budget minori, congiuntura non facile, costi energetici in aumento sono alcuni degli elementi che vengono citati per indicare che i tempi stanno cambiando. In piu’ c’è il regolamento F-Gas, il cambiamento climatico e la coscienza del cittadino, ambientalmente oggi più matura di ieri. Insomma, “mala tempora currunt” sembran voler dire i Retailer inglesi. Certo è che i margini di profitto sono ora sotto continua osservazione e ogni elemento che serve a tenerli sotto controllo ben venga. E nel momento in cui si consuma l’1% dell’energia elettrica britannnica, di cui il 40-50% in refrigerazione, è ovvio che l’energia diventa un elemento interessante su cui poter operare. Soprattutto se – come sottolinea John Skelton – supermercati Sainsbury’s – “non siamo ancora in grado di sfruttare la refrigerazione come potremmo”. Integrazione dei flussi energetici dell’edifico e recupero di calore sono le parole d’ordine per il futuro dei supermercati. “Non possiamo più guardare agli impianti di refrigerazione come un elemento isolato, a se stante”. Questo sarà il grande cambiamento del futuro prossimo. E anche l’occasione per la refrigerazione per acquistare maggiore importanza nell’edilizia e nella pianificazione.