CO2 in atmosfera: 2013, annus horribilis!

Le temperature (in percentili) degli oceani e delle terre emerse del mese di giugno 2014, definito dal servizio metereologico statunitense com il giugno piu’ caldo dal 1880.

Nel caso sussistessero ancora dubbi o cinismo sulla necessità di fare qualcosa per evitare cambiamenti climatici devastanti, vi proponiamo la lettura di un nuovo documento appena reso noto dalla Associazione metereologica Mondiale – World Meteorological Organization WMO – secondo cui il 2013 è stato un annus horribilis per la concentrazione di gas serra in atmosfera. Badate: il bollettino riporta gli andamenti della concentrazione – ovvero di quanto si accumula in atmosfera – non delle emissioni, che è quanto si riversa nell’aria. Sono due cose e valori diversi,  perché quanto si accumula è il risultato di quanto si emette meno ciò che la biosfera, tramite interazioni alquanto complesse e non del tutto note, riesce in qualche modo a riassorbire. Si prendano gli oceani ad esempio: essi hanno giocato un ruolo fondamentale nell’assorbire una buona parte della CO2 emessa in atmosfera. Ma ora anch’essi non ci vengono più in aiuto: l’aumento della temperatura dell’acqua diminuisce la solubilità della CO2 che quindi vienerilasciata;il livello di acidità raggiunto – per via della CO2 precedentemente assorbita – ne impedisce un ulteriore assorbimento. Insomma: gli oceani non sono piu’ “sink”, pozzi di CO2. È forse per questo che nel 2012 si è registrato un accumulo di CO2 in atmosfera maggiore di quello dei vent’anni precedenti. Risultato: tra il 1990 e il 2013 sono stati registrati aumenti del 34% dell’effetto di riscaldamento per via di gas serra a lunga vita come la CO2, il metano e l’N2O. “Le leggi della fisica non sono negoziabili” afferma Michel Jarraud, segretario generale del WMO. “La CO2 rimane in atmosfera per lungo tempo e negli oceani ancora più a lungo. Le emissioni passate, presenti e future hanno un effetto cumulativo”. E aggiunge:  “Sappiamo con certezza che il clima sta cambiando e si manifestano fenomeni metereologici sempre più estremi, per vai di una sbilanciata interazione antropica con gli equilibri naturali. I dati recenti sull’accumulo di gas serra in atmosfera dimostrano che siamo ben lontani dall’invertire la rotta  delle concentrazioni che in realtà sono aumentate ad una velocità maggiore che negli ultimi 30 anni, Dobbiamo agire e invertire queste tendenze  e sta diventando tardi!”