Efficienza energetica: l’altro carburante

Un recente rapporto appena pubblicato da IRENA – l’agenzia internazionale per le Energie Rinnovabili – afferma che seguendo gli attuali ritmi di crescita e consumo, la domanda globale di energia elettrica è destinata ad aumentare del 60% rispetto a quella attuale. Se oggi i 7 miliardi di persone che siamo consumano circa 22.126 TWh elettrici, nel 2030 gli 8,2 che probabilmente saremo ne consumeranno 37.000.

A meno che non si cambino ritmi, a meno che non si cambi produzione oppure a meno che non si divenga molto più efficienti! Il ruolo che IRENA stima possa giocare l’efficienza energetica non è da poco: essa riuscirebbe a ridurre quel 60% ad un 40%. Sempre tanto, sia chiaro, ma comunque un contributo non indifferente. Se il resto lo fa il rinnovabile le emissioni di CO2 che tanto oggi ci preoccupano (o dovrebbero) sarebbero notevolmente ridotte. Sì, perché oggi come oggi due calcoli di IRENA mostrano che non c’è molto da cantar vittoria. L’intensità di emissioni di CO2 della generazione elettrica degli ultimi 20 anni è cambiata appena: se nel 1990 produrre  1kWh elettrico causava l’emissione di 586 g CO2, nel 2010 si era a quota 565, un misero 3,5% in meno. Ancora troppo poco per dormire sonni tranquilli!