“No all’emendamento che ammazza le rinnovabili, spostando le risorse dalle rinnovabili alle termoelettriche, che si sta tentando di inserire nella legge di stabilità in queste ore. È un’operazione intollerabile perché retroattiva e perché fatta sulla pelle di un settore già in difficoltà”. È questo il messaggio che il Coordinamento Free (Fonti rinnovabili ed efficienza energetica) ha lanciato in occasione del recente convegno ‘Risanare il passato e progettare il futuro. Indicazioni per una SEN rinnovata.
Le proposte di Free sono finalizzate ad uno sviluppo sostenibile per uscire dalla crisi attuale, puntando su quattro elementi: il patrimonio edilizio, gli agglomerati urbani, la mobilità, il territorio extraurbano e rurale. Relativamente al patrimonio edilizio il documento che Free ha illustrato punta a sensibilizzare il legislatore su una piena attuazione della Direttiva europea 2012/27/UE sull’efficienza energetica per le costruzioni che, nel 2020, dovranno essere a domanda energetica quasi nulla.
Gli agglomerati urbani costituiscono il secondo capitolo del Documento sulla Sen: nell’Unione europea poco meno del 75% della popolazione vive in agglomerati urbani che consumano il 70% circa dell’energia prodotta e da cui proviene l’85% del pil. Bisogna trasformare gli attuali agglomerati urbani in città energeticamente intelligenti, capaci di fornire in modo ottimale tutti i servizi energetici con il minimo di domanda energetica. Bisogna rendere sostenibile non solo l’intero edificio ma il singolo quartiere.
Mobilità sostenibile: l’Italia è il primo paese europeo, e il quinto nel mondo, per veicoli a metano che sono alimentabili anche a biometano, senza necessità di modifiche. Le potenzialità produttive dell’Italia possono raggiungere gli 8 miliardi di m3/a. Il decreto che ne regola produzione e uso, atteso due anni fa, è imminente; mentre il decreto sulle bioraffinerie, pur essendo un passo in avanti, non considera ancora la bioraffineria come posto di produzione anche di altri prodotti green, oltre ai biocarburanti.
Il territorio extra urbano rurale: è un punto che intende valorizzare territorio e integrazione con gli impianti Fer. La generazione distribuita offre opportunità di sviluppo compatibili con il territorio e la salvaguardia del patrimonio naturale agricolo, parliamo di mini eolico, solare termico, piccolo fotovoltaico, impianti cogenerativi a biomassa a filiera corta, geotermia a media entalpia e a ciclo chiuso ed altri.
Ma il documento di Free illustrato si è soffermato sul superamento in tempi brevi del meccanismo di incentivi per le tecnologie delle rinnovabili più mature. Per ridurre la componente A3 sulle bollette che pagano i consumatori si deve passare da un meccanismo di incentivi ad un meccanismo di sostegno alla costruzione di nuovi impianti di Fer, archiviando così il vecchio sistema di incentivi tramite l’emissione di un bond ‘ad hoc’ che chiuda i conti con i vecchi operatori.
Al convegno hanno preso parte esponenti del mondo economico, politico, istituzionale, sindacale. Tra questi Carlo Malacarne, presidente di Confindustria Energia, Stefano Pupolin, direttore generale di Assoelettrica, ed esponenti di Cgil e Uil, oltre che del mondo associazionistico.