(segue) Sulla revisione del regolamento gas fluorurati il Parlamento ha affermato che questo primo accordo andrà incontro ancora a delle modifiche minori. Tra esse probabilmente l’introduzione di una tassa a carico dei produttori di refrigeranti, ma di cui non si parla prima del 2017. Infine si sottolinea anche in questo primo accordo la necessità di regole sul training professionale e sulla certificazione per l’uso dei refrigeranti naturali ed un rapporto sulle misure attuate nei diversi Stati membri che possono essere da impedimento per l’affermazione di una refrigerazione naturale. Anche gli Stati membri stessi sono incoraggiati a sviluppare schemi di responsabilità per i produttori per assicurare che il recupero dei gas fluorurati sia fatto a dovere.
Bas Eickhout, membro dei verdi in Parlamento e Rapporteur sul regolamento dei gas fluorurati ha affermato alla stampa estera: “Queste nuove regole sono un elemento fondamentale nell’arsenale di regolamenti europei per combattere il cambiamento climatico. Queste proposte di legge permetteranno all’Unione europea di reclamare il ruolo guida nelle politiche per il clima”.
Le prime reazioni
L’associazione EPEE si dichiara soddisfatta con le nuove regole e aggiunge che non erano – a suo modo di vedere – necessari ulteriori divieti per raggiungere gli obiettivi climatici. Il clima negli ultimi tempi così come le previsioni da diverse parti sembrano cioè smentire che vi sia qualcosa di non necessario, laddove possibile, a favore della riduzione di emissioni, ma va da se’…
Anche AREA, coinvolta da vicino nel processo di revisione, si dichiara soddisfatta. L’accordo raggiunto porterà certezza al settore, che sarà in grado di pianificare investimenti e decisioni. „La revisione ha mobilitato AREA e i suoi membri negli ultimi anni e sono contento che questo processo è giunto ad un risultato positivo“ afferma Graeme Fox, presidente della associazione.
Il Commissario sul Clima Connie Hedegaard ha comunicato “è stato raggiunto un importante obiettivo. Questo contribuirà a ridurre le emissioni e assicurare l’innovazione”. L’associazione ambientalista EIA ha cautamente dato il benvenuto a queste decisioni sebbene “noi avremmo preferito più divieti con meno possibili scappatoie, perché questi sarebbero state le soluzioni migliori per prevenire le emissioni di gas serra e vi è una evidenza più che chiara della fattibilità tecnologica ed economica di alternative. Ciononostante questo è se non altro l’inizio di una eliminazione degli HFC in Europa” ha affermato Clare Perry, senior di EIA.