E se WannaCry un giorno…

Claude Blanc, presidente di ASERCOM

Anche il settore della refrigerazione sta vivendo la rivoluzione dell’Industria 4.0 e dell’Internet of Things: la connettività di apparecchi e componenti, con chi li controlla, ma anche tra di loro è sicuramente una delle chiave verso una gestione più sicura, una maggiore efficienza energetica, l’ampliamento di funzioni. Dietro queste potenzialità, però, sottolinea Claude Blanc – presidente dell’associazione Asercom, intervenuto al Convegno Europeo sulla Refrigerazione organizzato dal Centro Studi Galileo a Milano – possono nascondersi anche insidie. «Il rischio più grave – afferma – è sicuramente quello di attacchi informatici che potrebbero danneggiare o mettere fuori servizio da remoto macchine, compressori, pompe». Provocatoriamente afferma Blanc: «Un Hacker potrebbe andare davanti a qualunque supermercato e con il suo telefono cambiare il settaggio delle apparecchiature di refrigerazione». Sa di esagerazione, ma Blanc fa giustamente osservare come si dia molto peso alla semplicità di utilizzo e di connettività, mentre si considera ancora troppo poco l’aspetto della sicurezza. A livello preliminare Asercom ha condotto alcune analisi di rischio su gruppi condensati generici e ha fondato dall’inizio dell’anno al proprio interno il gruppo di lavoro proprio “Control and Communication” per vagliare l’affidabilità dei più diffusi sistemi di comunicazione, per chiarirne le possibilità di sicurezza, per fornire raccomandazioni chiave e valide e prevenire rischi evitabili. «L’Internet of Things rimane una grossa possibilità per l’industria e il settore ma bisogna acquisire consapevolezza sui rischi possibili, per prevenirli. Bisogna cogliere con consapevolezza questa opportunità». E per fare questo è richiesta collaborazione da parte di tutti gli attori dell’industria perché «Internet of Things non è solo una tecnologia, ma prima di tutto un modus operandi»