Germania: Il calore del gas di scarico raffredda la cabina del camion

© HAPPICH GmbH

Alcuni ricercatori dell’Università di Stoccarda avrebbero trovato una soluzione per poter raffrescare la cabina dei camion anche a motore spento. Hanno infatti sviluppato un apparecchio ad assorbimento che durante la guida utilizza i gas di scarico prodotti per la climatizzazione del veicolo a motore spento.

Il nuovo dispositivo funziona silenziosamente e senza emissioni, utilizza solo acqua, il calore di scarico e zeolite. L’apparecchio non possiede né compressore, né refrigeranti. A detta dei ricercatori, richiede poca manutenzione e, non avendo parti mobili, sottostà a poca usura.

Il Dr. Henner Kerskes, leader del gruppo di ricerca presso l’Istituto di Termodinamica e Ingegneria termica (ITW), Università di Stoccarda, spiega: «Il punto di partenza del nostro sviluppo è che il supporto convenzionale per raffreddare la cabina del camion è ancora basato su refrigeranti convenzionali e spesso viene azionato dalla combustione interna del motore. Circa quattro litri di carburante all’ora – per lo più diesel – sono utilizzati a questo scopo».

Dall’inizio dell’anno i ricercatori di Stoccarda stanno testando un prototipo del frigorifero. La sua capacità di raffreddamento è di circa cinque o sei kW/h. È progettato per una potenza di 1,1 kW per la prima ora e circa 600 watt per altre sette ore, periodo in cui puo’ essere mantenuta la temperatura target a secondo dei requisiti di raffreddamento. I ricercatori di Stoccarda stanno lavorando per migliorare il controllo della temperatura. Nella fase successiva si mira a migliorare le prestazioni e rendere il dispositivo più compatto, in modo che possa essere facilmente integrato nel veicolo.

Il calore di scarico rigenera la zeolite

Il processo di assorbimento non ha bisogno di energia supplementare, ma utilizza il calore di scarto. Durante il viaggio, i gas di scarico del motore scaldano la zeolite satura d’acqua. In questo passaggio l’acqua evapora, condensa nel condensatore e fluisce nel contenitore apposito. Una valvola separa la zeolite dal contenitore.

A motore fermo la valvola si apre. A bassa pressione l’acqua evapora e viene assorbita dalla zeolite. Questo processo raffredda, tramite uno scambiatore, l’aria che viene immessa in cabina. Riaccendendo il motore, il ciclo ricomincia.

Il condizionamento a motore fermo dunque non ha bisogno di energia supplementare e può essere integrato in sistemi di condizionamento esistenti o retrofit come sistema autonomo. Gli scienziati di Stoccarda hanno sviluppato questo sistema su incarico dell’azienda tedesca Happich. Il progetto è stato co-finanziato dal Ministero per la scienza (Wissenscahftsministerium NRW) e il processo è in fase di brevetto.

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