Prenderà il via quest’anno in Etiopia Cool Port Addis, il progetto ESL (Ethiopian Shipping and Logistics), che intende rivoluzionare lo stoccaggio e il trasporto di frutta e verdura etiopi, aprendo la strada a un aumento delle esportazioni e dei ricavi dall’estero.
Cool Port Addis intende fungere da struttura centrale della catena del valore dell’Etiopia per le merci deperibili di importazione ed esportazione, completamente integrato nel terminal ferroviario Modjo Dry Port, principale capolinea interno del paese. Offrirà un’ampia gamma di servizi della catena del valore, come l’imballaggio e la classificazione, ad agricoltori di tutte le dimensioni. Sarà dotato di contenitori di refrigerazione specializzati.
Sebbene i lavori preparatori per il progetto siano iniziati sei anni fa al Mojo Dry Port, i vincoli di finanziamento e la carenza di competenze tecniche ne hanno ritardato l’avvio. Tuttavia, i progressi recenti sono stati significativi. ESL ha ottenuto un accordo di sostegno finanziario di 25 milioni di dollari da parte del governo olandese, coprendo la metà del costo totale del progetto, pari a 50 milioni di dollari. Il governo etiope contribuirà con i restanti 25 milioni di dollari.
La fase iniziale del progetto Cool Port Addis richiede un investimento di circa 27,5 milioni di dollari. Invest International, un’organizzazione che fa capo al Ministro per il commercio estero e la cooperazione allo sviluppo dei Paesi Bassi, contribuirà con 11,7 milioni di dollari, mentre il resto sarà finanziato dal governo etiope. Verranno poi indetti i contratti per la costruzione e la gestione del magazzino frigorifero. Data la natura innovativa e sostenibile del progetto, si prevede che le aziende olandesi specializzate nella logistica del raffreddamento e nell’orticoltura parteciperanno all’impresa Cool Port Addis. Mehreteab Teklu, CEO di Ports and Terminals presso ESL, ha confermato il lancio ufficiale del progetto quest’anno, con completamento previsto entro i prossimi due anni.
Cool Port Addis consentirà una catena di approvvigionamento competitiva e sostenibile per esportare mercati attraverso il porto di Gibuti. I benefici stimati sono economici (si prevedono entrate pari a 187 milioni di euro, come reddito annuo delle esportazioni), ma anche ambientali, in termini di minori perdite di beni alimentari (calcolate in 34mila tonnellate in meno) e di emissioni di gas serra evitati (158mila tonnellate).