Ripensare il futuro del raffreddamento pulito attraverso una classe rivoluzionaria di refrigeratori azionati termicamente basati su un nuovo materiale termochimico di origine biologica. È questo l’obiettivo alla base del progetto europeo CharCool, coordinato dall’Università degli Studi di Padova. Finanziato dal Consiglio europeo per l’innovazione con 3,8 milioni di euro, combinerà l’uso di energia naturale e soluzioni basate sulla natura per ottenere un raffreddamento pulito ed efficiente.
I partner del progetto intendono mettere a punto un sistema di raffreddamento a calore innovativo e sostenibile, in cui l’eccesso di energia pulita e rinnovabile o il calore di scarto viene immagazzinato in un sistema di accumulo di energia termochimica modulare che consente l’accumulo stagionale.
Charcool propone un sistema altamente flessibile e affidabile, grazie al suo accoppiamento con un’elevata densità energetica (200 kWh/m3) e un materiale termochimico a medio/lungo termine poco costoso.
Charcool funziona con acqua come refrigerante e con calore di scarto o fonti di energia rinnovabile (per esempio, solare termico o vento in eccesso tramite potenza per riscaldare) entro un intervallo di temperatura di 60-150 °C, consentendo di disaccoppiare il sistema di refrigerazione dalla rete elettrica, aumentando così la penetrazione di energia rinnovabile. Inoltre, le termopile mobili e modulari colmano il divario spaziale e temporale tra la fonte di calore e la domanda di raffreddamento dell’utente.
Il refrigeratore è alimentato da una nuova termopila modulare intercambiabile (quindi ricaricabile) realizzata in biochar ottenuto da sottoprodotti agricoli a basso costo, impregnata di sali inorganici ecologici e facilmente reperibili.
La tecnologia di raffreddamento Charcool ridurrà i volumi e i costi degli attuali sistemi di assorbimento rispettivamente del 40% e del 50%.