Con la sua nuova linea di prodotti FREDDOX, Beijer Ref è in grado di assicurare disponibilità costante e immediata ai suoi clienti, ovunque essi siano
Era luglio 2022 quando ZeroSottoZero in visita a MCE riportava la prima apparizione sul mercato di un nuovo marchio – FREDDOX – presentato allo stand di Beijer Ref Italy. Oggi, circa due anni dopo, quel marchio si è affermato, arricchito e conta ben 23 famiglie di prodotti per oltre 600 referenze, suddivise in 4 aree: componenti di linea per la refrigerazione, componenti hvac, strumenti per la manutenzione e strumenti per frigoristi. Ma cosa rappresenta il marchio FREDDOX e perché è arrivato sul mercato?
La linea di Beijer Ref
FREDDOX è il brand proprietario di Beijer Ref, distributore che ha ormai dimensioni globali. Oltre ad essere presente storicamente in Europa, negli ultimi pochi anni Beijer Ref ha fatto una serie di acquisizioni che l´hanno portata a esser presente su tutti i 5 continenti. Tra esse ricordiamo:
- ad aprile 2023 espande la sua presenza in India con l’acquisizione di Shravan Engineering;
- a settembre 2022 entra nel mercato sudafricano con l’acquisizione di Transpot Cooling SA
- tra il dicembre 2021 e l’aprile 2022 con ben 4 nuove acquisizioni entra sul mercato australiano e dell’Oceania
La forza del brand si manifesta anche nei numeri: oltre 6000 collaboratori a livello mondiale, fatturati per 2,6 miliardi di € (32 miliardi di corone svedesi), 500 filiali in 45 paesi e 5 continenti, oltre 200.000 clienti con un portfolio di prodotti molto ampio.
«Anche per questione di immagine, un brand di queste dimensioni non può non avere una linea di prodotti propri» afferma l´ing Alessandro Chiarello, Product Manager & Communication Beijer Ref Italy.
Questioni di disponibilità
Ma non è solo questione di immagine. Sono molte e varie le motivazioni che hanno spinto l’azienda svedese a volere la creazione di un marchio proprio. Innanzitutto, per risolvere un problema di cui soffrono tutti i distributori – e più sono grossi, più ne soffrono: la disponibilità sempre e dovunque di qualunque pezzo in catalogo.
«Qualunque sia il marchio che noi rappresentiamo, succede spesso che alcune referenze – magari perché meno richieste – siano difficili da avere a magazzino sempre e per qualunque filiale. Se invece il prodotto è nostro, anche la sua gestione dipende da noi e possiamo così soddisfare la nostra filosofia per cui ogni referenza deve sempre essere disponibile in ogni filiale, indipendentemente da quanto essa venga generalmente richiesta. Solo così diventa possibile realizzare quanto noi vogliamo realizzare: dare pronta risposta alle richieste del cliente, sempre e dovunque esso si trovi. Naturalmente, lasciandogli la possibilità di ordinare il prodotto che preferisce. In quel caso, però, i tempi di consegna dipendono dal produttore in questione e non più da noi». Questa è stata forse la motivazione principale da cui ha preso mossa l´idea di creare FREDDOX: «Avere un prodotto nostro, sempre disponibile a stock da proporre al cliente».
Riassunto di una lunga esperienza “al banco”
“Prodotto nostro”, dice Chiarello. Ma si tratta di un prodotto diverso da quanto già presente sul mercato? «Non si tratta di un prodotto tecnologicamente nuovo. Ciò che però caratterizza e differenzia i prodotti FREDDOX è che essi sono il riassunto della nostra pluriennale esperienza a contatto con costruttori, installatori, manutentori. In tutti questi anni di “esperienza al banco” abbiamo raccolto le osservazioni degli utenti in termini di plus e minus dei vari prodotti, “desiderata”, possibili migliorie nell´usabilità. Abbiamo trasformato queste osservazioni in un know-how prezioso che è confluito nella creazione della nostra linea, cosicché ciascun prodotto FREDDOX “riassume” in sé tutte le caratteristiche più importanti di ciò che già esiste e di ciò di cui l´utente ha realmente bisogno. Faccio un esempio: le pompe per svuotare gli impianti pesano in genere circa 8 kg. Ma sono strumenti che il frigorista deve portarsi in giro. Avere pompe di peso inferiore è sicuramente un plus valore. Nel catalogo FREDDOX abbiamo infatti una pompa con corpo in alluminio che non pesa più di 4 kg. Decisamente un miglioramento, a parità di prestazioni».
In termini di qualità? «Non siamo disposti a nessun compromesso sulla qualità per cui scegliamo fornitori che siano non solo in grado di rispondere ai requisiti tecnici che chiediamo ma che siano anche in grado di assicurare una qualità eccellente. Dietro ai nostri prodotti ci sono comunque i principali player di mercato e questo è garanzia di qualità e affidabilità».
Questioni di standard
Ma, di nuovo, oltre alla costante disponibilità, vi sono anche altre motivazioni per il marchio FREDDOX. Spiega Chiarello: «Beijer Ref è presente su ogni continente. In termini di standard, ogni continente ha i suoi: in Europa abbiamo lo standard EC, in America UL, in Asia e Oceania ve ne sono altri. Avere un mercato globale significa dover avere prodotti in grado di soddisfare tutti questi standard e questo vogliamo fare con i nostri prodotti: se sono destinati a un mercato globale devono poter rispondere a standard globali».
Imballaggio e logistica
La personalizzazione dei prodotti FREDDOX si riflette anche nell’imballaggio. «L’imballaggio e tutta la documentazione tecnica portano solo ed esclusivamente il logo FREDDOX. Il pack deve essere fatto secondo le nostre richieste e anche qui abbiamo alcune note che ci differenziano sul mercato». Ad esempio? La lega saldante. «Normalmente essa viene venduta in lunghe strisce impacchettate in un semplice involucro di plastica. Ma i nostri clienti lamentano il fatto che spesso le strisce si spezzano perché nel maneggiare quotidiano la plastica non le protegge abbastanza. La lega saldante FREDDOX è avvolta, oltre che in plastica, anche in un imballaggio di cartone che assicura maggiore protezione».
Beijer Ref Italy controlla anche la logistica: la sede italiana è hub di acquisto per tutto il mondo. In provincia di Novara ha il suo magazzino e da qui, con tre spedizioni settimanali, è in grado di servire tutto il suo mercato.
Come nasce un prodotto FREDDOX?
Come entra a catalogo un prodotto FREDDOX e come se ne scelgono le caratteristiche? Spiega Chiarello: «Per quanto riguarda la scelta delle categorie di prodotto, noi ci concentriamo su quelli che sono “commodities”, consumabili, tipici componenti da manutenzione e non necessariamente o fortemente legati a un brand. Per esempio, non sceglieremmo un compressore perché per tale componente la fidelizzazione degli utenti a brand specifici è molto elevata. Ma per i componenti di linea, da manutenzione e per frigoristi tale fidelizzazione è minore e nella scelta prevalgono altre questioni, come ad esempio qualità e disponibilità immediata. Qui il marchio FREDDOX ha molto da offrire».
La gamma FREDDOX è in continua crescita. Una volta evidenziato da Beijer Ref il componente da mettere a catalogo, se ne definiscono specifiche tecniche desiderate, tipologia di imballaggio, numeri di produzione. «Con questi dati ci interfacciamo poi con i principali player sul mercato nostri fornitori per chiedere loro se vogliono partecipare al progetto. In cambio noi offriamo la possibilità di produrre e portare sul mercato – sebbene sotto il nostro nome – quantità di pezzi davvero interessanti». Quali specifiche vengono definite? «Le specifiche richieste variano a seconda del prodotto ma si mira ad avere caratteristiche che aprano il più possibile il mercato del componente in questione. Prendiamo l’esempio dei filtri deidratanti: richiediamo una ampia compatibilità di refrigeranti, sia con quelli attualmente in uso, sia con quelli che si affermeranno in un futuro prossimo; poiché i componenti vanno in tutto il mondo richiediamo una gamma in pollici e una in mm; soluzioni sia a saldare che brasare». Un altro esempio? Il cavo di rame isolato per installazione: «Esso deve essere compatibile con i tre refrigeranti tipici HVAC; deve avere resistenza al fuoco di classe 2 perché questo viene richiesto in molti capitolati; deve avere tutte le misure standard, da ¼ a 7/8». E ancora: valvole a sfera: «Ne abbiamo tre versioni per refrigeranti standard, per CO2 subcritica e per CO2 transcritica; da 6 e 8 mm, filettato o a saldare. Insomma, un prodotto tante referenze»
Questo dunque sono i prodotti FREDDOX : “quotidiani”, idonei per un più ampio mercato possibile, sempre disponibili e con eventualmente dei plus che ne aumentino l´usabilità.
Anche per autoconsumo
Sulla qualità non si fanno compromessi, ha affermato poc’anzi Chiarello. Ma qualora questa affermazione non bastasse, si consideri che Beijer Ref Italia utilizza i prodotti FREDDOX anche per autoconsumo ovvero per le sue unità condensanti che produce a Milano. “Residuo storico” della attività di ECR Italy, prima di diventare Beijer Ref Italy, la produzione di motocondensanti di Beijer Ref/ECR Italy si sta sviluppando in maniera interessante: «Mentre come ECR producevamo solo unità nude, oggi le nostre condensanti sono disponibili anche carenate e insonorizzate. Ne abbiamo aumentato la potenza dai 4 ai 150kW. Sono disponibili sia per HFC che HFO A2L. Infine, sono completamente “tailored made”, fatte su richieste specifiche del cliente» conclude Chiarello.
Componenti: il mercato dal punto di vista di un grande distributore
A proposito di componenti: come si sta muovendo il mercato dei componenti per la refrigerazione? «Per quanto riguarda Beijer Ref Italy – afferma Fabio Fogliani, Amministratore Delegato di Beijer Ref Italy – la refrigerazione rappresenta per noi il 50% circa del fatturato. Ciò che deduciamo dall’andamento delle nostre vendite è una tendenza nel settore dell’installazione a utilizzare ancora molto i refrigeranti sintetici tradizionali (tra cui annoveriamo anche R448, R449 e R452). Qui registriamo il 75% delle vendite di componenti. Un altro 20% riguarda il settore della CO2 e un 5% il settore degli idrocarburi. Limitatamente alla nostra esperienza, le vendite di A2L per la refrigerazione sono limitate in termini di componenti. Questo potrebbe causare in un futuro non troppo lontano problemi agli utenti finali o per questioni di difficoltà di approvvigionamento o di costo dei refrigeranti. E allora il mercato delle medie dimensioni sarà obbligato a spostarsi verso gli A2L. Aumenterà sicuramente anche la CO2 per gli impianti più grossi e gli idrocarburi per gli impianti più piccoli». Come mai il mercato degli A2L per la refrigerazione non si muove? «Probabilmente perché si preferiscono ancora “vecchi refrigeranti” agli A2L da parte degli installatori. Nel caso di un impianto A2L le responsabilità progettuali che l’installatore deve affrontare risultano essere un deterrente che li spinge a continuare con l’utilizzo di refrigeranti A1».
(Testo di Maria-Luisa Doldi. Foto: Beijer Ref Italy)