Prime reazioni alla posizione del Consiglio europeo sul regolamento F-gas

Un’alleanza di 10 importanti associazioni europee e partner globali (i cui loghi sono rappresentati in figura) ha risposto all’annuncio del Consiglio europeo del 5 aprile sul mandato concordato per avviare i negoziati sulla revisione del regolamento sui gas fluorurati.

Nella risposta si legge: «Anche se alcuni divieti di mercato sono stati rinviati, la nostra preoccupazione per la mancanza di granularità rimane. I divieti devono tenere conto delle diverse applicazioni, in particolare degli edifici multifamiliari e industriali, e degli ambienti in cui vengono installate le apparecchiature. Questi sistemi non sono “taglia unica” e la mancanza di precisione comporterà, nel migliore dei casi, complicazioni nell’attuazione del regolamento e, nel peggiore, seri rischi per la sicurezza.
È fondamentale che venga concesso il tempo necessario per garantire una formazione e una certificazione dei tecnici su larga scala.
Per quanto riguarda la riduzione graduale, permane il rischio di una carenza di refrigerante, poiché non sono state aggiunte quote sufficienti per sostenere il rinvio del divieto di alcune apparecchiature. La clausola di sicurezza per la diffusione delle pompe di calore è ben nota, ma il processo di rilascio di quantità aggiuntive e l’inclusione di un valore massimo causano ancora serie complicazioni alla catena di approvvigionamento e alla pianificazione aziendale per l’industria, e l’attivazione di tale clausola richiederà troppo tempo per reagire alle carenze del mercato».
Le Associazioni hanno ribadito il proprio sostegno all’ulteriore riduzione graduale degli HFC a più alto potenziale di riscaldamento globale e al sostegno delle nuove tecnologie, e utilizza già opzioni alternative fluorurate e non fluorurate (ad esempio nelle applicazioni di refrigerazione stazionaria).

Le Associazioni hanno condiviso le proprie preoccupazioni in merito alla proposta del Parlamento alla luce di diverse disposizioni che potrebbero mettere a rischio la transizione energetica e gli obiettivi di REPowerEU sulla diffusione delle pompe di calore  L’alleanza ha sollecitato i negoziatori del Consiglio, del Parlamento europeo e della Commissione europea a:
– includere quote sufficienti, con divieti realizzabili, chiari, granulari e con scadenze ragionevoli;
– utilizzarei definizioni chiare per i prodotti vietati, una misura estremamente prescrittiva dal punto di vista tecnologico che non può funzionare senza chiarezza;
– essere pragmatici: adattare le leggi alle realtà del mercato in termini di tempi di sviluppo dei prodotti, esigenze di servizio, problemi di sicurezza e forza lavoro qualificata; e
– essere coerente: non creare un’obsolescenza programmata delle apparecchiature esistenti che riguardi tutti i settori.