La realtà virtuale come strumento di formazione per gestire i fluidi naturali

Credits: Rodriguez/Eurammon

Quello della formazione è un tema che preoccupa il settore del freddo non solo in termini di mancanza di cambio generazionale ma anche in termini di difficoltà reali e oggettive nel formare dei tecnici preparati, in grado di gestire sia i nuovi refrigeranti che si stanno affermando sul mercato, sia le nuove configurazioni impiantistiche che questi refrigeranti e l’innovazione rendono possibili. È difficile, infatti, che le strutture di formazione – siano esse istituti professionali, corsi di formazione o università – dispongano di impianti rappresentativi su cui gli studenti “possono mettere le mani”. Questi si trovano solo presso le aziende e, ammesso e non concesso che siano visitabili dagli studenti, non è certo loro permesso “mettere le mani in pasta”. A maggior ragione questo è vero se i fluidi di lavoro sono tossici, come l’ammoniaca e le installazioni hanno un costo elevato.

Per risolvere queste carenze formative, la realtà virtuale può essere un’ottima soluzione, in quanto è in essa possibile ricreare le installazioni e formare gli studenti in un ambiente virtuale dove essi possono migliorare le loro competenze e abilità senza i pericoli di un’installazione reale e lavorando in tutta sicurezza. Al contempo, studenti e professionisti, attraverso la realtà virtuale, possono imparare a risolvere compiti complicati prima di doverli svolgere nel loro futuro posto di lavoro, evitando così rischi inutili.

Sei in classe, ma ti sembra di essere presso una centrale frigorifera ad ammoniaca: la forza della realtà virtuale (Credits Rodriguez/Eurammon)

Questa tecnologia non è nuova nella formazione. I piloti, ad esempio, imparano a volare nella realtà virtuale; la realtà virtuale viene sempre più applicata in industria 4.0, ad esempio nei gemelli digitali. Essa ha già dimostrato di avere un enorme potenziale sia nel campo dell’istruzione che in quello delle imprese, poiché è stato dimostrato che gli studenti/operatori elaborano meglio i contenuti quando c’è una componente motivazionale e le applicazioni di realtà virtuale hanno tutte le attrattive e gli strumenti per raggiungere questo obiettivo.

Per questo, l’associazione spagnola del freddo AEFYT insieme ad alcune aziende del settore e scuole di formazione e con il sostegno sia del Ministero dell’Istruzione e della Formazione Professionale spagnolo sia dell’Unione europea, ha dato il via nel 2019 a un progetto il cui primo obiettivo è stato quello di sviluppare il primo sistema di realtà virtuale (VR) esistente per l’istruzione e la formazione di studenti e professionisti nel campo della refrigerazione industriale con ammoniaca. Questa applicazione servirà come strumento nel processo di apprendimento degli studenti nei cicli di formazione, così come per la formazione iniziale e l’aggiornamento delle conoscenze dei lavoratori nelle aziende private. Si propone inoltre  di dare agli studenti competenze tecnologiche e di digitalizzazione;  di promuovere nuove metodologie educative, con la trasformazione delle aule in spazi più flessibili e aperti; di promuovere l’uso di refrigeranti sostenibili e naturali. «Grazie a questo progetto, abbiamo creato il primo strumento di realtà virtuale per l’istruzione e la formazione di studenti e tecnici nel campo della refrigerazione industriale con ammoniaca» spiega Juan Carlos Rodriguez – AEFYT, intervenuto al simposio. Lo strumento sarà disponibile liberamente per tutti gli interessati appena sarà pronta la prima versione e questo, secondo i piani, dovrebbe avvenire nell’autunno del 2022. I costi di utilizzo dello strumento, dunque, si limiterebbero alla parte hardware che ciascun utente deve procurarsi.

Attualmente lo strumento permette di “lavorare” su alcune specifiche configurazioni

Nella realtà virtuale gli studenti imparano anche a rispettare le norme di sicurezza e mettere in atto tutti li comportamenti  per lavorare in serenità con l’ammoniaca (Credits: Rodriguez/Eurammon)

impiantistiche tipiche della refrigerazione industriale come ad esempio impinati NH3 single stage, NH3single stage con compressori a vite ed economizzatore, NH3booster, NH3/CO2 in cascata, sistemi con circuito secondario ma – come afferma Rodriguez, lo strumento non deve mai essere considerato terminato e in prncipio si possono aggiungere altre configurazione e altri fluidi naturali. Esso permette sia di visitare virtualmente le central, analizzando i singoli componenti nei dettagli,  sia di interagire virtualmente con esse e imparare a condurre le varie operazioni di manutenzione. «I vantaggi di uno strumento basato sulla realtà virtuale sono numerosi: la sicurezza innanzitutto. Quindi la disponibilità nei tempi utili allo studente per imparare; la possibilità di analizzare e operare su diverse configurazioni. Inoltre, parlando il linguaggio della realtà virtuale esso  offre una modalitá di apprendimento che parla il a l’ “linguaggio dei giovani” e quindi potrebbe anche avere un plus valore motivazionale.

Maggiori informazioni sul progetto al sito https://sites.google.com/iesvirgendelpilar.com/proyecto-vr-amoniaco

QUI un video esemplificativo della rappresentazione in realtà virtuale di un impianto