Spagna: sequestrate 110 tonnellate di HFC illegali

Sono state sequestrate 110 tonnellate di gas refrigerante di vario tipo per un valore di 11 milioni di euro, diverse casse per il trasferimento del gas, 364.000 euro in contanti, oltre a diversi veicoli di alta gamma, una grande quantitĂ  di documentazione e materiale informatico, 600 unitĂ  di aria condizionata, oltre a 435 grammi di base di cocaina, 435 pasticche di ecstasy, materiale per il taglio di sostanze stupefacenti, un bilancino di precisione, una pressa e altri oggetti utilizzati per il traffico di droga. Inoltre, sono state effettuate 20 perquisizioni domiciliari, 10 ispezioni di aziende e arresti nelle province di Granada, Valencia, Albacete, Madrid, Toledo, Murcia, Siviglia, Almeria, Jaen, Cordoba e Badajoz.

Gas illegale dalla Cina venduto in Europa a un prezzo tre volte inferiore rispetto ai prezzi ufficiali 

Le indagini sono iniziate nel settembre 2021, quando le autoritĂ  spagnole hanno potuto confermare che in diverse localitĂ  di Granada, del gas refrigerante ad effetto serra importato dalla Cina veniva venduto clandestinamente ad un prezzo tre volte inferiore a quello di mercato, non pagando le relative imposte all’erario spagnolo; per questo motivo è stata aperta un’indagine congiunta con l’UnitĂ  Centrale Operativa Ambientale della Guardia Civil (UCOMA), Europol, OLAF e l’Agenzia delle Entrate, sia come polizia giudiziaria che come assistenza giurisdizionale.

A seguito di queste indagini, è stata scoperta una rete di societĂ  strutturata in quattro livelli di operazioni criminali, il primo dei quali è l’importatore di questi gas, la cui societĂ  ha sede a Valencia, e, di seguito, una rete di distribuzione i cui due capibanda hanno la loro base operativa a Granada. Questi ultimi sono risultati avere anche una rete di distribuzione secondaria diffusa in Andalusia e in altre province spagnole.

Gas illegale introdotto in Europa tramite copertura del transito doganale

L’importatore del gas dalla Cina lo ha introdotto irregolarmente sotto la copertura del cosiddetto transito doganale comunitario esterno, che consente a un’azienda di spostare merci importate da Paesi extracomunitari attraverso il territorio dell’Unione Europea verso un Paese terzo al di fuori dell’Unione, senza che le merci siano soggette ad alcun tipo di dazio, tariffa, tassa o politica commerciale.

In questo modo, ha introdotto in Spagna, in particolare attraverso il porto di Valencia, tonnellate di gas che avrebbero dovuto attraversare diversi Paesi dell’Unione Europea per raggiungere la destinazione finale in un Paese terzo come la Giordania, ma la veritĂ  è che questa merce sarebbe rimasta in Spagna e sarebbe stata distribuita dall’organizzazione in tutto il territorio nazionale a un prezzo finale tre volte inferiore a quello di mercato, un prezzo favorito dalla suddetta esenzione dalle tasse, oltre che dall’elusione della tassa sui gas fluorurati a effetto serra. In particolare, il mancato pagamento della tassa sul gas fluorurato, nella misura in cui si tratta di un’imposta specifica del sistema spagnolo, genera una significativa concorrenza sleale nel settore della distribuzione del gas fluorurato nel mercato nazionale.

Per facilitare la circolazione e la distribuzione della merce in Spagna, il capoclan dell’organizzazione aveva creato una societĂ  di facciata in Portogallo, presunta destinazione della merce, che dava una parvenza di legalitĂ  ai trasporti di gas se eventualmente ispezionati dagli agenti, cercando di far credere che il carico fosse diretto al Paese vicino.

I detenuti riciclavano il denaro ottenuto attraverso una societĂ  di comodo creata a questo scopo, oppure acquistando veicoli o immobili di fascia alta; ma soprattutto lo facevano attraverso un’agenzia di viaggi di Madrid, i cui responsabili sono stati anch’essi arrestati, dove i clienti pagavano il gas come pacchetti vacanze o servizi alberghieri.

Il Regolamento (UE) n. 517/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, sui gas fluorurati a effetto serra disciplina l’introduzione di questi gas nell’Unione europea e prevede, tra l’altro, che gli operatori siano registrati sul portale F-Gas,  e gli investigatori hanno scoperto che le societĂ  appartenenti a questa organizzazione criminale non erano iscritte a questo registro, nĂ© avevano l’autorizzazione per la commercializzazione e la distribuzione di gas fluorurati, nĂ© i lavoratori avevano la formazione adeguata per il traffico, la manipolazione, lo stoccaggio e la vendita di gas a effetto serra (GHG).

A marzo, invece, durante un’ispezione in un edificio industriale di proprietĂ  dei detenuti, gli agenti hanno individuato una partita di gas R404A entrata dal porto di Valencia. Queste bombole sarebbero dovute finire in un magazzino di Amburgo (Germania) per essere poi esportate in Giordania, ma sono state trovate in un magazzino di una zona industriale a Jun (Granada), con il gas che è entrato fraudolentemente in Spagna.

Va ricordato che i trasferimenti tra bombole di questi tipi di gas necessitano di un’autorizzazione e devono essere effettuati in condizioni di sicurezza ottimali per le persone e l’ambiente, cosa che veniva fatta in modo rudimentale con il conseguente pericolo che i distributori potessero mescolare gas di natura diversa, cosa che di solito porta a gravi guasti nelle apparecchiature in cui vengono utilizzati.

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