ASERCOM Convention 2022: Stato dei lavori sulla proposta di restrizione d’uso PFAS sotto REACH

Un momento della Tavola rotonda durante il Convegno ASERCOM 2022

Al Convegno di Asercom tenutosi settimana scorsa il settore ha espresso la propria preoccupazione per il possibile divieto di uso delle molecole PFAS sotto il Regolamento REACH perché, come osserva Dina Koepke – Emerson Commercial & Residential Solutions e membro di Asercom – non si tratta solo di divieti che riguardano i refrigeranti. Se così fosse si potrebbe pensare di risolvere la questione utilizzando solo refrigerati sicuri. «Ma negli apparecchi della refrigerazione e delle pompe di calore abbiamo componenti che devono resistere alle alte pressioni, alle alte temperature, a liquidi aggressivi e per rendere questi componenti più duraturi ci occorrono spesso molecole che sono classificate come PFAS. Quindi, con un Regolamento o con l’altro (F-gas o REACH) il settore si troverà con un rompicapo da risolvere».

Anche per questo – afferma Koepke – è già oggi consigliabile fare qualcosa nell’ottica della proposta fatta dalla Commissione di un nuovo regolamento sulla progettazione ecocompatibile di prodotti sostenibili, ovvero iniziare a sapere nel dettaglio cosa c’è in ogni singolo componente e, ad esempio, iniziare a vedere dove sono contenute queste molecole PFAS, quante sono ed eventualmente, laddove possibile, richiedere delle deroghe all’uso qualora il divieto di utilizzo di queste molecole dovesse entrare in vigore.

Frauke Averbek – di BauA, l’ente federale tedesco per la sicurezza e la medicina del lavoro coinvolto nella proposta di divieto di uso delle molecole PFAS attualmente in corso – ha fatto una panoramica sui lavori in corso per la preparazione della proposta.

Ma andiamo con ordine. Cosa sono le molecole PFAS e perché se ne vuole restringere l’uso? Come spiega Frauke, queste molecole costituiscono una famiglia molto ampia (tra le 5000 e le 10.000), utilizzate in moltissimi settori. Vi sono varie definizioni di PFAS ma nell’ambito del lavoro per la proposta di restrizione viene adottata la definizione data da OECD ovvero vengono definite PFAS (Sostanze per- e polifluoroalchiliche) alcune molecole di dimensioni diverse, con un numero diverso di atomi fluorurati ma che hanno tutte in comune il fatto di avere un gruppo CF3 o CF2 la cui molecola di carbonio non abbia legami diretti con un atomo di H/Cl/Br/I.

Perché la proposta di restringerne l’uso? «La preoccupazione maggiore è la persistenza comune a tutti i PFAS – spiega Averbek – Persistenza significa che queste sostanze o i loro derivati, una volta giunti nell’ambiente, degradano difficilmente, su tempi molto lunghi». Il che porta a un accumulo di tali sostanze. Alcune di loro, inoltre, sono mobili, quindi possono trasferirsi da ecosistema ad ecosistema ed entrare eventualmente anche nella catena alimentare, seguendo poi lo schema di accumulo tipico delle catene alimentari. (concentrazione crescente dal basso verso l’alto della piramide alimentare). A questo proposito si stanno accumulando dati sui rischi per la salute umana di queste molecole.

In che modo queste molecole, che si trovano oggi in tantissimi prodotti, riguardano anche il settore del freddo? Perché alcune molecole PFAS sono F-gas o loro prodotti di degradazione come il TFA. Queste sostante saranno incluse nella proposta di restrizione d’uso. In particolare, si parla dei refrigeranti R134a e dei refrigeranti che, degradando, danno origine a TFA come ad esempio HFO-1234yf. «La molecola TFA, in particolare, ha un’elevata solubilità in acqua.  Si forma in atmosfera e precipita poi nelle acque con un’elevata persistenza. È stata trovata anche in acque potabili e la sua quantità sta aumentando.  Infine vi sono indicazioni relative alla sua possibile tossicità»

Cosa spettarsi dalla proposta di restrizione? L’idea è di proibire tutti gli usi di PFAS a meno che non vi siano specifiche deroghe (con o senza condizioni) o che la loro concentrazione sia sotto controllo e non superi determinati limiti. Di sicuro – afferma Averbek – nella proposta vi saranno deroghe di utilizzo o temporali o settoriali che però al momento non possono ancora essere descritte in quanto la proposta è in divenire. La proposta verrà presentata a  gennaio 2023. Poi verrà sottoposta a una consultazione pubblica e a un complicato processo di analisi. Si suppone che psi possa arrivare a una decisione entro l’inizio del 2025.

Quindi, riassumendo:

I motivi per cui si elabora una proposta di restrizione all’uso delle molecole PFAS è che queste molecole:

  • Rimangono nell’ambiente per decenni (persistenza)
  • Degradano in altre molecole PFAS altrettanto persistenti
  • Possono accumularsi e/o muoversi nell’ecosistema e venir quindi trasportate anche lontano dai luoghi di produzione

Gli F-gas:

  • sono oggetto della restrizione se la definizione di PFAS utilizzata qui (relativamente alla struttura chimica) viene rispettata e
  • Se degradano in altri PFAS persistenti o in TFA
  • Si considereranno deroghe per i singoli casi applicativi

QUI la registrazione del Convegno ASERCOM 2022