Johnson Controls sta sospendendo la sua attività in Russia. Come si legge sulla pagina LinkedIn di George Oliver, Chairman e CEO di Johnson Controls, l’Azienda adempirà agli obblighi contrattuali esistenti nella misura del possibile e nel pieno rispetto delle sanzioni e non accetterà nuove attività o ordini.
Afferma inoltre “Siamo ispirati dall’incredibile supporto che i nostri dipendenti, clienti, partner e comunità stanno dimostrando per il popolo ucraino e i loro diritti”.
«Mentre l’insondabile situazione si sviluppa in Ucraina – scrive ancora Oliver – continuiamo a unirci nel sostenere i nostri valori e nel mantenere il nostro impegno per la pace e l’umanità. Siamo al fianco di persone in tutto il mondo che si sono unite in solidarietà per promuovere la pace e condanniamo fermamente la decisione di invadere l’Ucraina».
Johnson Controls non è l’unica azienda del settore a prendere una chiara posizione rispetto alla situazione in Ucraina. Dai suoi canali di comunicazone Panasonic afferma «In Panasonic Group, siamo stati molto preoccupati per l’attuale situazione in Ucraina e vorremmo esprimere le nostre più sentite condoglianze a tutte le vittime. Ci auguriamo che il mondo torni alla pace e alla sicurezza il prima possibile.
Il Gruppo continuerà a monitorare gli sviluppi e fornirà assistenza umanitaria ove necessario. Come primo passo, abbiamo deciso di donare circa 20 milioni di yen (circa 170.000 $) alla Croce Rossa polacca, che sostiene coloro che sono stati evacuati dall’Ucraina nella vicina Polonia e a Peace Winds Japan, una ONG che fornisce assistenza all’Ucraina.
A causa delle sfide economiche, logistiche e di altro tipo, in linea di principio abbiamo deciso di sospendere le transazioni con la Russia».
Alfa Laval ha deciso di sospendere tutte le spedizioni in entrata e in uscita dalla Russia. Storicamente l’acquisizione di ordini dai mercati di Russia e Ucraina è pari al 2% delel acquisizioni totali dell’azienda. Parallelamente, è in corso una valutazione degli ordini esistenti e dei progetti aperti. Il totale degli ordini in Russia e Ucraina ammonta a circa 750 milioni di corone svedesi (Circa 69 milioni €).
Anche Chemours condanna l’insensata violenza in atto e considera il proseguimento dell’attività incompatibile con i valori della Azienda. «Come sempre – afferma Mark Newman, Presidente e CEO di Chemours – lavoreremo per soddisfare le esigenze dei nostri clienti globali durante questo processo, tuttavia, riteniamo che sospendere l’attività con entità russe sia la cosa giusta da fare». E ha aggiunto: «Continueremo a monitorare da vicino la situazione e a rivalutare in futuro».
Chemours ha anche annunciato una donazione di 100.000 dollari al Comitato Internazionale della Croce Rossa per sostenere gli sforzi umanitari nella Regione.
Anche Daikin in Europa ha sospeso l’attività in Russia in considerazione dell’attuale situazione economica e logistica. Daikin continuerà a garantire la sicurezza e la protezione dei propri dipendenti e a collaborare con le attività di assistenza umanitaria.
Il 19 marzo anche LG Electronics afferma di sospendere tutte le spedizioni in Russia e di essere profondamente preoccupata per la salute e la sicurezza delle persone.
La Refrigeration Association of Ukraine ha rilasciato una dichiarazione chiedendo alle società di refrigerazione e condizionamento dell’aria (RAC) di cessare la fornitura di apparecchiature a Russia e Bielorussia.
Con l’aumento delle sanzioni a livello mondiale per condannare l’invasione russa dell’Ucraina, il presidente dell’associazione, Serhii Anashkin, ha affermato che anche l’industria del freddo deve interrompere completamente le catene di approvvigionamento della Federazione Russa e della Repubblica di Bielorussia.
Anashkin ha affermato che le tecnologie di refrigerazione sono utilizzate anche nel settore bellico per raffreddare il carburante dei razzi, le testate missilistiche (cariche), sulle navi e nelle apparecchiature militari per raffreddare i motori.