Italia: gli incentivi per una refrigerazione più sostenibile devono purtroppo aspettare ancora

La refrigerazione italiana deve ancora aspettare per degli incentivi che ne facilitino il passaggio ad una maggiore sostenibilita’. Lo afferma Assocold in un comunicato  in cui si spiega che non sarà presente in Legge di Bilancio una misura ad hoc per avviare un percorso di abbattimento dei gas serra nella refrigerazione commerciale.

Non è stato infatti posto all’esame della Commissione Bilancio, incaricata di modificare il provvedimento trasmesso dal Governo, l’emendamento, presentato dalla Senatrice Patty L’Abbate e cofirmato da oltre trenta tra Senatori e Senatrici, volto a introdurre in via sperimentale per il 2022 un credito di imposta per incentivare la sostituzione dei vecchi impianti di refrigerazione nel commercio con apparecchi moderni e il maggiore utilizzo di gas refrigeranti naturali al posto degli F-Gas, altamente inquinanti.

L’auspicio di Assocold è che possa essere presto avviato presso la Commissione Territorio del Senato l’esame della proposta di legge “Disposizioni in materia di transizione ecologica per il contrasto all’aumento dei gas serra fluorurati provenienti dalla refrigerazione commerciale”.

La proposta presentata lo scorso 25 novembre in Senato dai Senatori L’Abbate, Castellone, De Petris e Ferrazzi insieme a Legambiente, Assocold e altre associazioni di categoria.

Paese che vai…

E mentre in Italia non passa questa proposta che potrebbe diventare un tassello importante nell’ambito delle politiche industriali per la “neutralità carbonica” nel nostro paese e che sarebbe stata una première per il settore del freddo italiano, in altri paesi europei vi sono già in atto misure a favore della refrigerazione sostenibile e di disincentivazione per l’uso di HFC. Di  seguito alcuni esempi.

Norvegia: tasse sugli HFC

In Norvegia molti HFC e PFC sono tassati, sia che siano importati sia che siano prodottinella Nazione.  La tassa si basa sul valore GWP delle molecole e per il 2021 essa ammonta a 6 centesimi di euro per Kilo di CO2 equivalente.

 

La tassa riguarda

  • L’importazione e produzione di gas puri in bulk o contenuti in apparecchi precaricati e l’importazione di tutte le miscele di HFC e PFC;
  • La tassa non viene applicata su HFC o PFC che siano riciclati
  • Se gli HFC o PFC vengono riconsegnati in una struttura di riciclo o eliminazione, la tassa viene restituita alla struttura stessa.

Francia: tasse sugli HFC e incentivi per soluzioni alternative

In Francia vi sono sia misure incentivanti che misure disincentivanti. Dal 1° gennaio 2021 è in vigore una legge secondo cui:

  • verrà applicata una tassa sugli HFC a partire nel 2023, da cui sono esclusi i refrigeranti riciclati o rigenerati e reimmessi sul mercato. Questa tassa si applica agli HFC prodotti o importati in Francia, in forma grezza o precaricati nelle apparecchiature. È dovuto dalla persona che effettua la prima consegna di HFC sul mercato in Francia ed è versato ai servizi fiscali. L’ importo dell’imposta è progressivo e ripartito secondo il seguente schema:
    1. 2023: 15€/Teq CO2
    2. 2024: 18€/Teq CO2
    3. 2025: 22€/Teq CO2
    4. 2026: 26€/Teq CO2
    5. 2027: 30€/Teq CO2

L’obiettivo dell’aumento del costo degli HFC a partire dal 2023 è incoraggiare gli utenti a sostituire i propri impianti con soluzioni e apparecchiature più rispettose dell’ambiente.

  • Fino al 2023 e dal 1° gennaio 2019 vi sono facilitazioni fiscali per le aziende al momento dell’acquisto di macchine frigorifere, condizionamento d’aria o pompe di calore senza HFC. Le aziende possono detrarre dal loro reddito imponibile un importo pari al 40% del valore originale di tutte le apparecchiature di refrigerazione e condizionamento dell’aria prive di HFC. Inoltre un sistema di certificati energetici sovvenziona progetti di efficienza energetica. Il rinnovo delle apparecchiature frigorifere può far parte di un progetto di gestione energetica più globale e permettere di beneficiare di questi sussidi. Tra le misure che vengono considerate per migliorare l’efficienza energetica dell’impianto vi sono a titolo di esempio,  utilizzo di valvole elettroniche, sistema di regolazione che permette di avere una pressione flottante, sistemi di recupero di calore da gruppi di produzione freddo.

Germania: incentivi per soluzioni a refrigeranti naturali

Nel quadro nazionale per la protezione del clima, la Germania prevede degli incentivi per l’installazione o il retrofit di impianti di refrigerazione commerciale fissi, di pompe di calore e dal 2020 anche per impianti di condizionamento di autobus e treni che

  • Usino refrigeranti non alogenati
  • Siano progettati per esser altamente efficienti ovvero utilizzino misure o componenti che ne aumentino l’efficienza alla condizione che siano sottoposti a monitoraggio energetico per 5 anni. Tra le misure considerate per l’efficienza sono ad esempio l’utilizzo di coperture o porte per i mobili refrigerati, l’utilizzo di luci LED, la possibilità di defrost on demand, il controllo della capacità, il recupero di calore, l’accoppiamento con fonti rinnovabili, etc.

Danimarca: tasse sugli HFC

Anche la Danimarca prevede delle tasse sugli HFC in base al loro GWP. Queste tasse sono state introdotte nel 2001, aumentate il 1° luglio 2021 e rimarranno costanti almeno per tutto il 2022.

Austria: incentivi per efficienza e refrigeranti naturali

Il governo austriaco prevede finanziamenti per l’acquisto di frigoriferi e congelatori plug-in per uso commerciale e professionale, efficienti dal punto di vista energetico e che siano elencati nella lista topprodukte.at o soddisfino i criteri “prodotti di punta” definiti dal Ministero.  Non si dice esplicitamente nulla sul tipo di refrigerante, ma gli apparecchi consigliati (QUI e QUI) funzionano tutti a refrigeranti naturali. Dal programma di finanziamento sono esplicitamente esclusi apparecchi senza porta o copertura. La sovvenzione è erogata in un’unica soluzione, a seconda del tipo di dispositivo, ed è limitata al 30% dei costi di acquisizione. I costi di investimento per una domanda di finanziamento devono ammontare ad almeno 2.000 euro. Possono partecipare tutte le aziende, le altre organizzazioni imprenditoriali, le associazioni e le istituzioni confessionali.